28 agosto 2025
Aggiornato 07:30
La crisi siriana

Attentato in sobborgo cristiano-druso a Damasco, 54 morti

Il più sanguinoso contro i civili da quando è iniziato il conflitto in Siria, nel marzo del 2011. Lo ha riferito l'Osservatorio siriano dei diritti umani, Ong con sede nella Gran Bretagna

DAMASCO - Oltre cinquanta persone sono morte in un attentato compiuto oggi con due autobomba in un sobborgo a maggioranza cristiana e drusa alla periferia di Damasco, il più sanguinoso contro i civili da quando è iniziato il conflitto in Siria, nel marzo del 2011. Lo ha riferito l'Osservatorio siriano dei diritti umani, Ong con sede nella Gran Bretagna.

L'Osservatorio, che raccoglie le sue informazioni grazie a una rete di attivisti e medici sul posto, ha fornito un bilancio di 54 morti e 120 feriti negli attacchi a Jarama, località a favore del regime di Bashar al-Assad dove vive una maggioranza di drusi e cristiani. L'agenzia di stampa ufficiale siriana Sana ha parlato di attentati suicidi commessi da «terroristi», termine impiegato dalle autorità del regime per definire i ribelli anti-Assad.

Secondo un bilancio provvisorio del ministero dell'Interno di Damasco, sono morte 34 persone e altre 83 sono rimaste ferite negli attentati avvenuti nella piazza principale di questa località a sud-est della capitale siriana. La Russia, alleato stretto del regime di Bashar al-Assad, ha condannato con la più grande fermezza questi attacchi, definendoli «crimini terroristici che nulla può giustificare».

Intanto i ribelli siriani hanno abbattuto un cacciabombardiere dell'esercito nella provincia nordoccidentale di Idleb, non lontano dalla frontiera turca: lo hanno reso noto testimonianze locali, mentre secondo fonti delle organizzazioni siriane per la difesa dei diritti umani l'apparecchio sarebbe stato colpito da un missile.

Se venisse confermato l'utilizzo di un missile terra-aria si tratterebbe del secondo apparecchio siriano abbattuto in questo modo nelle ultime 24 ore: ieri i ribelli avevano distrutto in volo un elicottero da combattimento sempre nel nord del Paese.

In totale nelle violenze di oggi sono morte in Siria 122 persone (77 civili, 24 soldati e 21 ribelli), secondo un bilancio dell'Osservatorio siriano per i diritti umani.