24 aprile 2024
Aggiornato 03:30
In gioco l'indipendenza dalla Spagna

Catalogna al voto

Più di cinque milioni di catalani sono chiamati oggi alle urne per rinnovare il loro parlamento regionale nelle elezioni più importanti della storia di questa comunità autonoma dalla caduta del franchismo. I catalani vogliono un referendum per l'indipendenza, ma Madrid dice che è illegale

BARCELLONA - Più di cinque milioni di catalani sono chiamati oggi alle urne per rinnovare il loro parlamento regionale nelle elezioni più importanti della storia di questa comunità autonoma dalla caduta del franchismo: per la prima volta infatti il governo regionale sta sostenendo esplicitamente l'ipotesi di una separazione dal resto della Spagna. Il 'governatore' Artur Mas, del partito di centro-destra nazionalista Convergencia i Uniò (CiU) ha promesso un referendum sull'autodeterminazione, anche se il governo centrale di Madrid lo giudica incostituzionale e promette di fare di tutto per bloccarlo.

Mas, criticato dall'opposizione che lo accusa di voler distrarre l'attenzione dai pesanti tagli ad alcuni servizi pubblici attuati in sintonia con le direttive di austerity di Bruxelles e Madrid, ha deciso di indire elezioni anticipate dopo che lo scorso 11 settembre un milione e mezzo di persone ha sfilato pacificamente per le strade di Barcellona in un'oceanica manifestazione per l'indipendenza organizzata dalla società civile.

La speranza di Mas è che il suo partito CiU ottenga la maggioranza assoluta, anche se i sondaggi prevedono che potrebbe fermarsi appena sotto l'obiettivo: sono però dati in forte crescita anche diversi partiti indipendentisti di sinistra fra cui Esquerra Republicana de Catalunya (Erc) e Iniciativa-Verds. Una coalizione a favore del referendum è insomma possibile anche senza maggioranza assoluta e Mas ha già detto di voler comunque andare avanti e iniziare il processo referendario a gennaio. In grave crisi invece i socialisti catalani, emanazione del Psoe, che propugnano un sistema federale e potrebbero crollare e diventare il terzo-quarto partito.

A Madrid il governo del Partido Popular (Pp) di Mariano Rajoy, partito della destra postfranchista, ha annunciato che impedirà in tutti i modi la consultazione, provocando un ulteriore sentimento di frustrazione dei catalani, che sottolineano la differenza con il caso della Gran Bretagna, dove il governo conservatore di James Cameron ha accettato di far celebrare un referendum sull'indipendenza della Scozia nel 2014. I numeri dei sondaggi danno l'opzione indipendentista in forte crescita: dallo zoccolo duro del 30% di pochi anni fa, i catalani che vorrebbero separarsi da Madrid sono ormai la maggioranza, con almeno il 51% delle preferenze.