31 luglio 2025
Aggiornato 08:30
Storica visita del Presidente americano

Obama da Suu Kyi nella sua casa di Rangoon

Primo presidente USA in carica a recarsi nel Paese accolto da decine di migliaia di persone. I due Premi nobel per la pace (1991 e 2009) si erano già incontrati a settembre alla Casa Bianca durante la visita di Suu Kyi negli Stati Uniti

RANGOON - Il presidente americano Barack Obama, arrivato oggi in Birmania per una visita storica volta a sostenere le riforme politiche in corso, è stato ricevuto questa mattina da Aung San Suu Kyi, nella sua abitazione di Rangoon, la stessa dove la leader dell'opposizione democratica birmana e premio Nobel per la Pace ha trascorso oltre 15 anni agli arresti domiciliari. I due Premi nobel per la pace (1991 e 2009) si erano già incontrati a settembre alla Casa Bianca durante la visita di Suu Kyi negli Stati Uniti.

Obama ha incontrato questa mattina il presidente birmano, l'ex generale Thein Sein, nel palazzo del parlamento regionale di Rangoon, l'ex capitale del Paese. Più tardi il presidente americano pronuncerà un discorso all'università, luogo simbolo della lotta per la democrazia che la giunta militare al potere fino allo scorso anno aveva chiuso dopo le violente manifestazioni del 1988. Obama è atteso in tarda serata in Cambogia per il vertice dell'Asia dell'est.

Obama annuncerà oggi un prestito di 170 milioni di dollari alla Birmania. L'annuncio coincide con l'apertura di un ufficio dell'Agenzia americana per lo sviluppo internazionale (USAID), dopo decenni di sospensione a seguito della repressione politica del paese. La somma sarà ripartita su due anni e servirà a finanziare in particolare dei progetti per lo sviluppo delle istituzioni democratiche e per la società civile. L'organizzazione Usaid aveva comunque contribuito anche in questi anni ad alcuni programmi di aiuto, soprattutto in occasione del ciclone Nargis nel 2008 che causò circa 138.000 morti e dispersi. L'aiuto straniero è divenuto fondamentale in Birmania in particolare nell'ambito dell'assistenza sanitaria, per la quale il govenro birmano stanziava appena lo 0,9% del pil, secondo la Banca Mondaile, una delle percentuali più basse del mondo.