19 aprile 2024
Aggiornato 05:30
La Russia contraria alla creazione di una no-fly zone

Siria, scontri vicino all'aeroporto di Damasco

Numerosi quartieri di Aleppo sono bersaglio di nuovi bombardamenti questa mattina, mentre anche l'aeroporto militare di Mazzé, alle porte di Damasco, è teatro di violenti scontri, secondo quanto riportato dall'Osservatorio siriano dei diritti dell'Uomo. ONU: Lakhdar Brahimi nuovo mediatore internazionale. Fabius: Assad non meriterebbe di essere sulla terra

DAMASCO - Numerosi quartieri di Aleppo sono bersaglio di nuovi bombardamenti questa mattina, mentre anche l'aeroporto militare di Mazzé, alle porte di Damasco, è teatro di violenti scontri, secondo quanto riportato dall'Osservatorio siriano dei diritti dell'Uomo. Combattimenti tra esercito e ribelli si stanno svolgendo anche nella provincia di Aleppo, a Nebbol e ad al-Zahra.
Solo nella giornata di ieri sono morte almeno 180 persone in Siria, di cui 112 civili, 19 ribelli e 49 soldati dell'esercito di Bashar al Assad.
Oggi, come ogni venerdì di preghiera, sono previste manifestazioni in tutte le città siriane, sotto lo slogan «con un Esercito libero siriano unito la vittoria è assicurata».

La Russia contraria alla creazione di una no-fly zone - Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, si è detto contrario alla creazione di no-fly zone sulla Siria «sotto il pretesto della crisi umanitaria».
«E' inaccettabile», ha detto il capo della diplomazia di Mosca in un'intervista che sarà trasmessa domani dall'emittente televisiva Sky News Arabia, «cercare di creare no-fly zone sotto il pretesto della crisi umanitaria».
La creazione di zone di interdizione al volo «costituirebbe una violazione della sovranità se questa zone riguardassero il territorio siriano e questa sarebbe una violazione della Carta delle Nazioni Unite», ha aggiunto il ministro degli Esteri russo.
Mosca resta il più forte sostegno al regime siriano e ha posto il suo veto in tre occasioni con Pechino a risoluzioni del Consiglio di Sicurezza che minacciano Damasco di sanzioni.

ONU: Lakhdar Brahimi nuovo mediatore internazionale - L'ex ministro degli Esteri algerino, Lakhdar Brahimi, è stato nominato nuovo inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria: lo ha annunciato il Segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, chiedendo un sostegno internazionale «forte, chiaro e unito».

Terzi: pieno sostegno Italia per missione Brahimi - Il Ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha immediatamente preso contatto con il nuovo inviato speciale dell'Onu e della Lega Araba in Siria, Lakhdar Brahimi, al quale ha espresso in una conversazione telefonica il pieno sostegno dell'Italia per il delicato incarico.
Come si legge in una nota della Farnesina, Terzi ha ribadito a Brahimi il carattere prioritario che la crisi siriana riveste per l'azione internazionale dell'Italia, sottolineando l'impegno italiano in particolare in ambito europeo, all' interno del Gruppo degli Amici della Siria, e sul versante umanitario.

Londra «sostiene pienamente» la nomina di Lakhdar Brahimi - Il Regno Unito garantisce «pieno appoggio» alla nomina del diplomatico algerino Lakhdar Brahimi come mediatore internazionale nel conflitto in Siria e ha rivolto un appello alla comunità internazionale a unirsi per fare altrettanto.

Fabius: Assad non meriterebbe di essere sulla terra - Secondo la Francia «il regime siriano dovrebbe essere abbattuto, anche rapidamente» e il presidente Bashar al Asssad «non meriterebbe di essere sulla terra». Lo ha affermato il ministro degli Esteri di Parigi, Laurent Fabius, che ha visitato uno dei campi profughi siriani alla frontiera con la Turchia e ha denunciato «gli abusi» di Damasco contro le popolazioni civili.
«Dopo aver ascoltato le testimonianze scioccanti delle persone che sono qui (...) quando si è ascoltato questo sono consapevole delle forza di quello che sto per dire: il signor Bashar al Assad non meriterebbe di essere sulla terra», ha detto ai giornalisti il titolare del Quai d'Orsay.

Al Arabiya: Ribelli in possesso di missili «terra-aria» - L'Esercito libero siriano dispone di 14 missili terra-aria «Stinger» di fabbricazione statunitense. Lo riferisce il sito della televisione panaraba al Arabiya citando una fonte dell'opposizione siriana. Secondo le informazioni ricevute, gli ordigni non sarebbero stati usati contro l'aereo militare delle forze di sicurezza del regime del presidente siriano Bashar al Assad abbattuto lunedì. I missili sarebbero stati consegnati nella zona di Iskenderun, lungo il confine con la Turchia.