21 marzo 2023
Aggiornato 12:00
La crisi siriana

Siria, la Croce Rossa accoglie gli sfollati nelle scuole

A Damasco e dintorni la popolazione cerca rifugio a causa del proseguire delle violenze. Israele: Impediremo il trasferimento di armi verso il Libano. Intanto secondo il «Il Secolo XIX» è giallo su due italiani fermati a Damasco

GINEVRA - Le condizioni di vita a Damasco sono in costante deterioramento e i civili cercano rifugio all'estero o anche nella loro stessa città, dove possano sentirsi meno in pericolo, in particolare nelle scuole. Così la Croce Rossa Internazionale (Cicr) si sta mobilitando per accogliere gli sfollati negli edifici scolastici fuori dal centro della capitale siriana.

La gente cerca un rifugio sicuro - «A Damasco, la gente continua a cercare disperatamente un modo per mettersi in sicurezza - spiega la Cicr in un comunicato - a causa del proseguire delle violenze, i diversi quartieri della città sono stati tagliati l'uno dall'altro, e questo rende più difficile gli spostamenti».
«Ogni giorno presenta nuove sfide per le persone intrappolate in mezzo ai combattimenti: è sempre più difficile uscire e andare a comprare quello che serve per il sostentamento quotidiano», sottolinea l'organizzazione internazionale.
A fronte di tale situazione, la Cicr e la Mezzaluna rossa siriana si mobilitano per preparare le scuole, in modo da accogliere gli sfollati, prevedendo che aumenteranno nei prossimi giorni.
Circa 60 scuole sono stati aperte nella campagna di Damasco e in questi edifici hanno già trovato rifugio 11.800 persone.

«Fermati» a Damasco due italiani, è giallo - Due italiani, dipendenti di una società genovese subappaltatrice dell'Ansaldo sarebbero stati 'fermati' in Siria mentre cercavano di lasciare il paese per rientrare in Italia. Lo scrive «Il Secolo XIX» citando un loro collega rientrato in Italia. Secondo la stessa fonte, i connazionali sarebbero stati «rapiti da ribelli armati».

Israele: Impediremo il trasferimento di armi verso il Libano - Israele si sta preparando a un possibile intervento militare in Siria, nel caso in cui Damasco decida di rifornire di missili o armi chimiche il movimento islamico libanese Hezbollah. Lo ha affermato il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak in un'intervista a Channel 10 television. «Ho dato istruzione all'esercito di aumentare il controllo di intelligence e prepararsi a un'eventuale operazione», ha spiegato Barak parlando di possibili trasferimenti di armi dalla Siria al Libano. L'esercito israeliano, ha aggiunto Barak, si sta preparando anche per prevenire un afflusso di rifugiati siriani nella zona del Golan, nel caso in cui dovesse crollare il regime di Assad.