Indignati, sabato la marcia gobale prima del G20
Occupy Wall Street chiede l'adozione di una «Robin Hood Tax». L'eccesso di donazioni può diventare un problema. A Londra si dimette il canonico della Cattedrale di St Paul
NEW YORK - Adbusters, la rivista canadese che quest'estate ha dato inizio al movimento di Occupy Wall Streetz, ha indetto un'altra giornata di protesta internazionale per sabato 29 ottobre - pochi giorni prima vertice del G20 che si svolgerà in Francia - per chiedere l'introduzione della «Robin Hood tax».
«Facciamo sì che tutto il mondo si sollevi e chieda ai leader del G20 di imporre immediatamente una Robin Hood tax dell'1% su tutte le transazioni finanziarie e scambi di valuta», si legge nel comunicato di Adbusters che lancia l'evento. Al vertice del G20, che si terrà il 3 e 4 novembre a Cannes, in Francia, gli organizzatori dicono di voler «mandare un messaggio chiaro: vogliamo che diminuiscano i 1.300 miliardi di soldi 'facili' che ogni giorno vengono fatti girare nel casinò globale - una cifra sufficiente per finanziare ogni programma di sicurezza sociale e ogni iniziativa ambientalista nel mondo.
La proposta di una tassa sulle transazioni finanziarie, che riprende l'idea proposta originariamente negli anni Settanta dell'economista premio Nobel James Tobin, si potrebbe considerare come la prima vera richiesta specifica avanzata dal movimento, dopo oltre un mese di protesta.
L'ultima grande giornata di protesta indetta dal movimento si era tenuta il 15 ottobre scorso. La protesta aveva interessato milioni di manifestanti in tutto il mondo e, con l'esclusione dei violenti scontri occorsi a Roma, era rimasta una manifestazione prettamente pacifica.
L'eccesso di donazioni può diventare un problema - In cinque settimane i manifestati di Occupy Wall Streetz hanno ricevuto ben 500.000 dollari in contante in donazioni. Una cifra che gli stessi organizzatori delle manifestazioni cominciate oltre un mese fa a Zuccotti Park non si aspettavano e che ha portato a una serie di problemi inaspettati. Il movimento che ha fatto della mancanza di un'organizzazione centralizzata la sua bandiera e che dice di non avere leader potrebbe presto trovarsi a dare vita a una vera e propria organizzazione con tanto di consiglio direttivo.
Per ora infatti qualsiasi decisione viene presa a maggioranza dall'assemblea generale che si tiene oggi giorno a Zuccotti Park e alla quali tutti posso partecipare, basta essere presenti.
Alcuni membri di Occupy Wall Streetz sono in contatto con avvocati per capire appunto quale struttura darsi e come gestire tutto questo denaro. Secondo il Wall Street Journal una delle opzioni è quella di diventare un'organizzazione non profit in modo da essere esentata dal pagamento di alcune tasse federali e di permettere ai donatori di beneficiare di deduzioni fiscali.
Alcune settimane fa l'organizzazione non profit di Washington Alliance for Global Justice ha deciso di diventare sponsor di Occupy Wall Streetz, in questo modo chi ha fatto donazioni al movimento di New York riuscirà comunque a detrarre i versamenti dalle tasse. Al momento infatti Occupy Wall Streetz, non essedno una persona giuridica, non esiste proprio per l'Internal Revenue Service, l'agenzia del dipartimento del Tesoro che si occupa di raccogliere le tasse. Per ora è Alliance for Global Justice ad avere l'ultima parola sulle spese di Occupy Wall Streetz, ma non ha alcun potere di tipo decisionale e può intervenire solo se alcuni manifestanti chiedessero denaro da spendere in attività contrarie al suo status giuridico.
Londra, si dimette il canonico della Cattedrale di St Paul - «E' con grande dispiacere e tristezza che ho rassegnato le dimissioni dalla cattedrale di St Paul»: è con questo breve post, affidato a Twitter, che il reverendo Giles Fraser ha annunciato l'abbandono del suo incarico di canonico della cattedrale londinese. Il religioso ha detto addio al suo ruolo perché si oppone all'atteso intervento di forza della polizia per sgomberare gli indignados che nelle ultime settimane si sono accampati sui marciapiedi e la scalinata dell'edificio sacro. «Non posso sopportare che sia commessa alcuna violenza in nome della chiesa» ha spiegato Fraser, canonico di St Paul dal maggio del 2009, in un messaggio all'edizione online del Guardian.
Rumors su una simile iniziativa di Fraser, fra le voci più progressiste della Chiesa anglicana, si erano rincorse nelle ultime 24 ore. La cattedrale da sabato 15 ottobre ospita centinaia di attivisti del movimento Occupy London Stock Exchange, che si sono ispirati alle proteste newyorkesi anti-Wall Street. In un comunicato, Fraser ha spiegato: «Mi sono dimesso perché penso che si sia intrapresa una strada che potrebbe portare a gesti di violenza nel nome della chiesa».
Quando gli indignados londinesi erano scesi in piazza nelle ultime settimane, Fraser aveva aperto le porte della cattedrale perché vi trovassero riparo dalle forze di polizia. Da allora il numero dei dimostranti nella cattedrale è gradualmente aumentato.
Il canonico dovrebbe dire messa a St Paul per l'ultima volta domani pomeriggio, nella prima messa da quando la cattedrale è rimasta chiusa una settimana fa per motivi di sicurezza e d'igiene. Il decano Graeme Knowles, arciprete della cattedrale ha ammesso di essere «molto dispiaciuto» per la scelta di Fraser.
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