28 marzo 2024
Aggiornato 22:30
Scandalo intercettazioni

Bufera su Scotland Yard, oggi Murdoch in Parlamento

Trovato morto il cronista che rivelò per primo lo scandalo. Hoare fu il primo ad accusare l'ex direttore Andy Coulson

LONDRA - Decapitati i vertici di Scotland Yard, lo scandalo delle intercettazioni illegali tornerà oggi sotto i riflettori del Parlamento britannico, con le audizioni del magnate dei media, Rupert Murdoch, del figlio James, e di Rebekah Broook, ex amministratore delegato del gruppo inglese di Murdoch, News International. Sempre oggi compariranno davanti ai deputati anche il capo di Scotland Yard, Sir Paul Stephenson, dimessosi domenica, e il suo vice, John Yates, che ha lasciato ieri il suo incarico. Domani sarà invece il premier David Cameron a intervenire in Parlamento, per discutere gli ultimi sviluppi dello scandalo delle intercettazioni illegali compiute dal quotidiano News of the World. E intanto è stato trovato morto ieri nella sua casa di Watford, in Gran Bretagna, Sean Hoare, ex giornalista del tabloid News of the World. Hoare fu il primo ad accusare l'ex direttore Andy Coulson di essere al corrente delle intercettazioni illegali commesse dai suoi redattori. La sua morte però non sarebbe sospetta.

Quelli di Stephenson e Yates sono «gli ultimi due scalpi», secondo quanto scritto dal Daily Telegraph. I vertici di Scotland Yard sono infatti stati travolti dall'inchiesta per i loro legami con Neil Wallis, ex vicedirettore del News of the World, arrestato il 14 luglio scorso. Il numero due di Scotland Yard è anche sospettato di aver insabbiato, nel 2009, la prima indagine avviata dalle autorità britanniche sulle intercettazioni illegali compiute dal quotidiano di Murdoch a spese di politici e celebrità.

Il tabloid è accusato di aver intercettato quasi 2000 segreterie di circa 4.000 persone, tra cui figurano anche una studentessa uccisa, i familiari delle vittime degli attentati del 7 luglio 2005 e i parenti dei soldati caduti al fronte. E lo scandalo minaccia di coinvolgere in prima persona anche il premier, David Cameron, dopo la frecciata lanciata da Paul Stephenson al Primo ministro. Stephenson si è detto innocente di qualsiasi violazione dell'etica professionale, ma soprattutto ha tracciato un parallelo fra il caso di Wallis e quello di Andy Coulson, l'ex direttore di News of the World, ma soprattutto ex portavoce di Cameron fino al gennaio scorso: entrambi sono stati arrestati nel corso delle indagini. Il messaggio al premier, secondo quanto scrive oggi il quotidiano The Guardian, è chiaro: «Io mi assumo le mie responsabilità, ma tu?».