30 luglio 2025
Aggiornato 21:30
Sono almeno mille i morti dall'inizio delle proteste

Torture sui detenuti, l'arma di Assad per fermare le proteste

Anche un gruppo di adolescenti arrestato e torturato a Daraa, epicentro della rivolta

DARAA - Sono almeno mille i morti in Siria dall'inizio delle proteste e oltre 10mila le persone detenute. Un altro dato però preoccupa le organizzazioni in difesa dei diritti dell'Uomo, vale a dire il crescente numero di denunce di casi di tortura. I manifestanti raccontano di ferite da arma da taglio, bruciature e frustate inflitte durante i giorni di detenzione nei cosiddetti ospedali militari.

«Le storie di cui sentiamo raccontare oggi sono inimmaginabili nella loro brutalità», confessa al Wall Street Journal un uomo siriano che aveva lavorato nei servizi di intelligence militare negli anni Ottanta e ora si dice schifato: «Non è solo uno strumento deterrente per bloccare le proteste. Provano piacere a far male alla persone. Solo per il gusto di farlo».

Una donna e due uomini, arrestati e poi rilasciati, hanno raccontato al Wsj che le forze di sicurezza di Bashar al-Assad arrestano non solo manifestanti, ma anche professionisti, donne e anziani. I detenuti sono smistati in diverse città, nelle scuole, negli stadi di calcio, nelle strutture e negli ospedali militari.

La rivolta siriana è stata ulteriormente alimentata dalla notizia, alcuni giorni fa, di torture inflitte a un gruppo di adolescenti, fermati nella citta di Daraa perché autori di graffiti contro il partito Baath: tutti sarebbero stati torturati: «Strappare via le unghie a dei bambini è stato davvero troppo», racconta un venditore di scarpe, a sua volta arrestato e torturato.

L'uomo racconta di essere stato fermato assieme al fratello e a due cugini alla fine di una manifestazione a Daraa, epicentro della rivolta. I quattro sono stati rinchiusi nell'ospedale militare di Homs per sei giorni: i primi tre li hanno trascorsi nudi e con gli occhi bendati da cerotti. «Eravamo circa 15, con tre letti in tutto. Non ci hanno dato da bere, né da mangiare e non potevamo andare in bagno. Ogni dieci minuti entrava qualcuno che ci picchiava», racconta l'uomo-

Un dottore di un ospedale militare ha confermato al Wsj di aver assistito a scene simili. Nella sua struttura la gente è stata torturata con lame di coltello e sottoposta ad iniezioni di morfina per diversi giorni consecutivi.