Bahrein, raid della polizia nelle scuole femminili
Secondo un'inchiesta condotta da Al Jazeerea: «Una ragazza sarebba stata picchiata per tre giorni»
ROMA - Le forze di sicurezza del Bahrein hanno condotto diversi raid anche nelle scuole femminili del Paese per reprimere le proteste contro il governo. E' quanto è emerso dall'inchiesta condotta dalla televisione araba al Jazeera, che è riuscita a intervistare una ragazza di 16 anni, condotta via dalla sua scuola insieme altre tre giovani e picchiata dagli agenti.
Il 15 marzo scorso, il re Hamad bin Isa Al-Khalifa ha decretato lo stato di emergenza, all'indomani dell'arrivo di truppe straniere nel Paese per soffocare le manifestazioni di piazza. La misura dovrebbe essere revocata il 1 giugno.
Nell'intervista 'Heba' racconta di essere stata portata via dalla sua scuola dagli agenti di polizia e di essere stata picchiata durante i tre giorni di prigionia. «Mi hanno colpito alla testa e ho cominciato a sanguinare. Sono svenuta e l'ufficiale ha detto alle guardie di portarmi in bagno - ha raccontato - l'ufficiale mi ha colpito e mi ha sbattuto contro il muro perchè urlassi. Visto che non piangevamo, nè urlavamo, ci hanno picchiato sempre di più e sempre più forte. Le botte erano dure, ma il timore di cosa potesse succedere dopo ci aveva reso insensibili al dolore».
Secondo il principale partito dell'opposizione sciita, Al Wefaq, la polizia ha condotto raid in 15 scuole femminili, arrestando, picchiando e minacciando di stuprare anche ragazze di soli 12 anni. Un'organizzazione locale per i diritti umani ha riferito di almeno 70 insegnanti arrestati.