26 aprile 2025
Aggiornato 12:00
Proteste contro il regime

Bahrein, sette morti per le proteste. Domani nuova manifestazione

Atteso domani a Manama il leader dell'opposizione sciita sotto processo

MANAMA - Un manifestante sciita è morto oggi, portando a sette il numero delle vittime della repressione in Bahrein, dove l'opposizione si prepara a tenere domani a Manama una nuova manifestazione contro il regime. I dimostranti in sit-in in Piazza della Perla, nella capitale, hanno radicalizzato le loro richieste, chiedendo la fine della dinastia dei Al Khalifa, mentre il leader dell'opposizione Hassan Machaimaa ha annunciato da Londra l'intenzione di tornare domani nel Paese.

Il manifestante Mohamed Ridha, ventenne, è morto oggi per le ferite «da arma da fuoco riportate alla testa venerdì, quando l'esercito ha sparato sulla folla a Manama», ha precisato un responsabile del movimento sciita al Wefaq, Abdel Jalil Khalil Ibrahim. «Ci aspettiamo fino a 100.000 partecipanti alla marcia» che convergerà su Piazza della Perla, ha detto alla France presse Ibrahim. «Siamo pronti al dialogo, che non è ancora iniziato, ma serve una piattaforma perché questo dialogo dia frutti», ha aggiunto il responsabile di al Wefaq, chiedendo tra l'altro «le dimissioni del governo che non ha protetto il suo popolo». L'opposizione assicura di non volere un cambiamento del regime, ma l'instaurazione di una monarchia costituzionale, ma i dimostranti in sit-in a Piazza della Perla chiedono invece che la famiglia reale lasci il potere.

Intanto, da Londra l'oppositore sciita in esilio Hassan Mashaimaa, attualmente sotto processo in contumacia per terrorismo, ha annunciato che rientrerà domani nel Paese. Segretario generale di Haq, o movimento delle libertà e della democrazia (MLD), è uno dei due imputati giudicati in contumacia nel processo a un gruppo di 25 persone sospettate di atti di terrorismo. «Nelle circostanze attuali, non potrei restare fuori dal mio Paese», ha dichiarato, affermando di non avere «alcuna garanzia» di non essere arrestato al suo arrivo nella capitale del Bahrein. «Se decidono di arrestarmi al mio arrivo, che lo facciano», ha detto in tono di sfida.