29 marzo 2024
Aggiornato 14:00
Proteste proibite

Bahrein, «giro di vite» dell'esercito

In forse il primo gran premio della Formula Uno 2011. Il segretario di stato americano, Hillary Clinton, ha espresso la «profonda preoccupazione» di Washington

MANAMA - Tensioni alle stelle in Bahrein, dove le manifestazioni sono state proibite e l'esercito ha attuato un giro di vite, dopo la violenta dispersione dei manifestanti antigovernativi messa in atto nella notte tra mercoledì e giovedì. La situazione mette a rischio anche il Gran Premio di Formula 1, che a metà marzo dovrebbe inaugurare la stagione automobilista.

Il ministero degli Interni ha fatto sapere che i militari assumeranno ogni iniziativa ritenuta necessaria a mantenere la sicurezza. Tre persone sono morte e 195 sono rimaste ferite secondo l'ultimo bollettino diffuso dal ministero della Sanità, relativo all'irruzione dei poliziotti contro il principale assembramento dei manifestanti.

Disordini, quelli in Bahrein, che confermano come le proteste contro i regimi si stiano espandendo a macchia di leopardo in tutto il Medio Oriente e nel Nord Africa. I manifestanti nel Paese reclamano a gran voce ampie riforme politiche e si sono accampati nella capitale Manama da martedì.

Il segretario di stato americano, Hillary Clinton, ha espresso la «profonda preoccupazione» di Washington per la situazione, in una telefonata al ministro degli Esteri del Bahrein.

Secondo quanto annunciato dalla televisione di stato, l'esercito ha assunto il controllo delle «parti cruciali» della città. La capitale è di fatto off limits, con tank, pattuglie dell'esercito posti di blocco, oltre alla presenza di elicotteri che la sorvolano.

Filo spinato è stato sistemato lungo le strade che conducono alla principale area delle proteste, Pearl Square, e il ministro degli Interni ha invitato le persone a tenersi alla larga dalle strade.

Manifestanti e politici dell'opposizione hanno espresso rabbia per la violenza della repressione. Uno dei leader della principale minoranza d'opposizione sciita, Abdul Jalil Khalil, ha annunciato che diciotto parlamentari hanno rassegnato le dimissioni in segno di protesta. Le manifestazioni andranno avanti, ha assicurato Ibrahim Sharif del partito laico Waad. I dimostranti rivendicano inoltre la liberazione dei prigionieri politici, più lavoro e case e la rimozione del primo ministro Sheikh Khalifa Bin Salman Al Khalifa, in carica da quaranta anni.

La polizia in tenuta anti-sommossa ha fatto irruzione a Piazza del Perla alle 3 di notte, mentre i manifestanti stavano dormendo. Le persone in preda al panico hanno iniziato a fuggire e i presenti hanno parlato di inaudita violenza delle forze di sicurezza. Le autorità hanno difeso il loro intervento.

Il Bahrein si è detto inoltre pronto a ospitare il Gran Premio di Formula 1 del prossimo 13 marzo, gara che inaugurerà il Mondiale 2011, a dispetto della delicata situazione politica che sta attraversando. In realtà, dopo la decisione di cancellare la gara di GP2 asiatica in programma il prossimo weekend, arrivata su richiesta della federazione automobilistica dello stesso Bahrein, la gara di F1 sembra più in bilico. Tanto più che dal 3 al 6 marzo, sempre sul circuito di Sakhir, è in programma la quarta e ultima serie di test per tutti i team prima del via del Mondiale.