Nuove grane per Obama su Medio Oriente e Iran
La Leader repubblicana alla Camera: «Basta soldi ai palestinesi. Le sanzioni devono avere un effetto rovinoso per il regime di Teheran»
WASHINGTON - I repubblicani pretenderanno maggiore intransigenza da parte dell'amministrazione Obama in politica estera, soprattutto sul fronte del conflitto israelo-palestinese e della questione nucleare iraniana. E' quanto ha annunciato Ileana Ros-Lehtinen, prossimo presidente della Commissione Affari Esteri della Camera dei rappresentanti, proprio mentre il Presidente americano è impegnato in un duro confronto con i repubblicani del Senato per ottenere la ratifica entro la fine dell'anno del trattato Start sul disarmo nucleare, firmato lo scorso aprile con Mosca.
In un'intervista al Financial Times, Ros-Lehtinen ha affermato che, a meno di cambiamenti da parte dell'Autorità palestinese, gli Stati Uniti «non dovrebbero dargli più neanche un soldo». «Continuare a dare alla gente soldi, soldi, soldi senza pretendere nulla in cambio è la ricetta migliore per un disastro - ha dichiarato - ogni volta che chiediamo conto ai beneficiari degli aiuti dei loro interventi, amministrazione dopo amministrazione, repubblicana o democratica, rispondono che non è il momento migliore. Ritengo che il tempo sia ormai scaduto».
Per continuare ad avere gli aiuti americani, ha precisato la leader repubblicana, i palestinesi dovranno far cadere le condizioni poste al negoziato con gli israeliani, riconoscere lo Stato di Israele come uno stato ebraico democratico, rafforzare la lotta al terrorismo e rispettare la legge Usa sulla corruzione.
Quest'anno, ricorda il Ft, gli Stati Uniti hanno garantito ai palestinesi aiuti per circa 600 milioni di dollari ai palestinesi, contro i 3 miliardi di dollari garantiti ogni anno a Israele in assistenza militare. Il quotidiano finanziario ricorda inoltre che Washington ha offerto di recente 20 caccia F-35, qualora Israele accettasse di congelare gli insediamenti dei coloni per altri 90 giorni.
Sul fronte iraniano, Ros-Lehtinen ha invece sollecitato un'applicazione più rigorosa delle sanzioni imposte a Teheran, in modo che il loro effetto sia «rovinoso» per il regime.
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