25 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Iran

Sakineh, appello del figlio ai Paesi Ue

Lettera di Sajjad Ghaderzadeh: «Aiutatemi, prima che sia tardi. Siete la mia unica speranza». Frattini: «Ipotesi condanna non è definitiva»

TEHERAN - Siete la mia unica speranza. Sajjad Ghaderzadeh, figlio di Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna iraniana condannata alla lapidazione per adulterio e concorso in omicidio del marito, si appella ai Paesi dell'Unione europea. E lo fa con una lettera accorata, pubblicata oggi su Tolerance.ca, sito che ospita interventi e appelli dei dissidenti iraniani.

L'APPELLO - «Ho perso mio padre e ora questo governo vuole portare via a me e a mia sorella nostra madre, per un crimine che non ha commesso» ha scritto Sajjad. «Voi tutti sapete che mia madre è innocente e che ha trascorso cinque anni in un freddo buco. Per un momento, mi immagino al posto di mia madre, dietro quelle sbarre, a vivere in attesa di essere lapidato. Immaginatelo anche voi» ha aggiunto.
«La verità è che non ho ancora perso la speranza, grazie a voi politici, mass media, organizzazioni umanitarie, cittadini del mondo e grazie al nostro avvocato, Houtan Kian, perché siete ancora con noi. Ma temo il giorno in cui il telefono squillerà e una voce ci dirà: «La condanna di vostra madre è stata eseguita». Da quel momento, la mia vita e quella di mia sorella non saranno più le stesse» ha scritto.
«Vi dico queste parole, che arrivano dal profondo del mio cuore: aiutateci. Voglio che i 27 Paesi dell'Unione europea rispondano a questa lettera prima che la Repubblica islamica esegua la condanna di mia madre - ha concluso il figlio di Sakineh - siete la mia unica speranza».

IL PAPA PUÒ ESSERE UTILE - Ancora un appello del figlio di Sakineh per salvare la madre dalla pena capitale, questa volta su Repubblica tv. Sajjad Ghaderzadeh, figlio di Sakineh Mohammadi Ashtiani, chiede di «fare pressioni sull'Iran» poiché «è già pronto il patibolo» per la donna, prima condannata alla lapidazione, poi all'impiccagione.
Il figlio ha detto di non aver potuto comunicare con la madre e ha chiesto «a tutti i politici di intervenire per salvarla». Fra i destinatari del suo appello anche il Papa, il cui intervento «può essere utile».

FRATTINI - Ancora due settimane perché Teheran emetta «il verdetto» contro Sakineh. Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, parlando a Repubblica Tv. «In questi ultimi minuti il portavoce del ministero degli Esteri iraniano», ha spiegato il titolare della Farnesina, «ci ha fatto sapere da Teheran che ci sono ancora due settimane per emettere il verdetto e che questa ipotesi di condanna per impiccagione non è definitiva».