11 settembre 2024
Aggiornato 10:30
Divieti

La Francia vieta il burqa nei luoghi pubblici

Ammenda di 150 euro per i trasgressori e pene fino a un anno di carcere e 30mila euro di multa per chi costringerà una donna ad indossare il velo

PARIGI - Il parlamento francese ha approvato definitivamente il disegno di legge che impone il divieto di indossare il velo islamico integrale (burqa e niqab) in tutti i luoghi pubblici. E l'Italia parte alla rincorsa. La Lega annuncia un ddl alla Camera sulla falsariga della nuova legge francese. Il ministro per le pari opportunità, Mara Carfagna, si dice favorevole: «In Italia non esiste, come in altri Paesi, un'emergenza burqa, i casi di donne costrette ad indossarlo restano isolati. Ma non per questo sono meno gravi».
L'interdizione francese entrerà in vigore non prima della primavera del 2011, dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale. Il testo non fa alcun riferimento esplicito al velo integrale, ma alla «dissimulazione del viso in spazi pubblici». L'ammenda prevista è di 150 euro per la donna che indossa il velo integrale. Decisamente superiore, fino a 30.000 euro e un anno di prigione, la pena per coloro che costringono una donna a indossarlo.

L'iniziativa francese suscita polemiche. Il Consiglio del culto musulmano, principale organismo rappresentativo dei musulmani in Francia, parla del rischio di «stigmatizzare l'islam», quando il velo integrale sarebbe indossato da meno di 2.000 donne su un totale di 5-6 milioni di musulmani. Ma intanto anche il Belgio si appresta ad adottare la sua interdizione totale, e altri paesi Ue ci stanno pensando.

L'iniziativa della Lega - La Lega presenterà un ddl alla Camera sull'uso del burqa in Italia, sulla falsariga della nuova legge francese «Riteniamo giusta - dice il Capogruppo del Carroccio alla Camera Marco Reguzzoni - la scelta fatta dalla Francia sia in termini di sicurezza che in termini culturali. Nella nostra società non vi è l'abitudine di girare a volto coperto nelle strade, nei luoghi pubblici... e pertanto chi decide di vivere nel nostro Paese o di venirci anche solo per soggiornarvi, deve accettare le regole che vigono sul nostro territorio. La stessa cosa accade quando noi ci rechiamo all'estero: è un atto di civiltà e di correttezza rispettare le regole del Paese che ci ospita. La Francia ha fatto quindi un'ottima scelta che va nel senso di una giusta accoglienza e di rispetto della nostra cultura».

Carfagna: «Diritti negati» - Il ministro per le pari opportunità, Mara Carfagna, si dice favorevole ad una legge che vieti l'uso del burqa nel nostro paese: «In Italia - afferma in una nota - non esiste, come in altri Paesi, un'emergenza burqa, i casi di donne costrette ad indossarlo restano isolati. Ma non per questo sono meno gravi».
«Il burqa - prosegue il Ministro - rappresenta infatti la negazione dei diritti della donna e la sua sottomissione, obbliga all'emarginazione chi lo porta ed ostacola l'integrazione: per questa ragione va tenuto ben alla larga dai confini del nostro Paese. In questo senso sono favorevole ad una legge che, considerato l'aumento costante dei flussi migratori e la diffusione del fenomeno anche in Europa, abbia una funzione per così dire 'preventiva'. Auspico quindi che il Parlamento, dopo lo stimolo venuto dalla Francia, decida di proseguire e portare a compimento la discussione del progetto di legge che vieta l'uso del burqa nei luoghi pubblici anche in Italia».

Ulema: «Non siamo d'accordo con la legge» - La principale organizzazione religiosa dell'Indonesia, il paese musulmano più popoloso, si è rammaricata oggi per la decisione del Parlamento francese di proibire il velo islamico integrale in tutti gli spazi pubblici. «Non siamo d'accordo con la legge», ha dichiarato Amidhan, il presidente del Consiglio dei Ulema. Ma «la questione non è molto sensibile ai nostri occhi» poiché «le musulmane indonesiane non portano il burqa», ha aggiunto.
Quasi il 90% dei 230 milioni di indonesiani sono musulmani e solo una parte delle donne copre i capelli con un foulard. «Le musulmane del Medio Oriente portano il velo integrale per rispettare la loro cultura e le loro credenze. Se il Parlamento francese vuole difendere i diritti dell'Uomo, deve permettere alle donne di indossarlo», ha ritenuto Amidhan. «Se invece si tratta di un problema di sicurezza, allora la questione è di determinare la minaccia che possono rappresentare le donne che indossano il velo», ha aggiunto.