25 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Immigrazione

Obama accusa: interessi di parte bloccano la riforma

Il Presidente: «Necessario l'appoggio del partito repubblicano»

NEW YORK - Nel suo atteso intervento sull'immigrazione, il primo da quando è presidente, Barack Obama ha accusato «gli interessi politici di parte» dello stallo della riforma e ha chiesto di lavorare insieme per l'approvazione di una nuove legge. In particolare, Obama ha lanciato un appello al partito repubblicano: «senza di voi il passaggio di una legge è praticamente impossibile». E' necessario, ha detto il presidente, «un approccio completo», per riparare un sistema «che non funziona». Per questo Obama, parlando dall'American University di Washington, ha spronato il Congresso ad agire. «Sono pronto ad andare avanti, la maggioranza dei democratici è pronta ad andare avanti, e lo è anche la maggioranza degli americani».

Obama ha ricordato come l'immigrazione sia sempre stata un forza economica e culturale per gli Stati Uniti. E come quindi sia di cruciale importanza risolvere il problema degli immigrati clandestini, «che sono 11 milioni». «Una deportazione di massa sarebbe impossibile, avrebbe un impatto economico e sociale devastante», ha detto Obama. E la questione, non può essere nemmeno risolta «col filo spinato e i soldati al confine». Le nostre frontiere, ha comunque assicurato, «sono più sicure oggi che negli ultimi 20 anni», grazie a un massiccio dispiegamento di forze armate.

«La domanda a questo punto è se abbiamo il coraggio e la volontà politica per andare avanti e per approvare una vasta riforma in Congresso», ha dichiarato Obama. E ha aggiunto: «Una riforma del genere non può passare senza il sostegno dei repubblicani: è una realtà politica e matematica». E Obama, anche senza fare nomi, ha puntato il dito contro quegli undici repubblicani che hanno fatto marcia indietro sul tema della riforma, sostenendo invece la necessità di maggiori controlli ai confini.