Chiusa la fabbrica che produceva le statuette di Neda Soltan
Lo riporta il sito web del New York Times. La giovane 26enne uccisa durante le proteste antigovernative
TEHERAN - A un anno dalle contestate elezioni presidenziali che scatenarono in Iran una ondata di proteste da parte delle forze di opposizione, represse nel sangue dal regime degli ayatollah, le autorità di Teheran hanno ordinato la chiusura di una fabbrica che voleva avviare la produzione in massa di statuette raffiguranti le vittime della repressione, tra cui quella di Neda Agha Soltan, la giovane di 26 anni diventata una icona dell'opposizione dopo che il video della sua uccisione fece il giro del mondo grazie a YouTube. Lo riporta oggi il New York Times, che cita il sito web filo-governativo Aty news.
Secondo il sito web, la fabbrica, situata nella provincia settentrionale di Semnan, sarebbe stata chiusa dopo appena un mese, nonostante le autorità neghino la sua chiusura. Il direttore della fabbrica, di cui sono state fornite solo le iniziali del nome, H.M., voleva produrre le statuette raffiguranti Neda. Inoltre in occasione delle passate elezioni H.M. avrebbe fatto campagna elettorale per uno dei candidati sconfitti dal presidente Mahmoud Ahmadinejad.
Il sito web ha riferito anche che le 40 impiegate della fabbrica sono state scoperte a lavorare senza indossare il velo, richiesto per legge, a stretto contatto con i dipendenti uomini.
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