Seul dichiara «guerra commerciale» a Pyongyang
Scambi interrotti. Per il Nord prevista una perdita di 200 milioni dollari
SEUL - E' guerra tra Seul e Pyongyang, e non solo a parole. Se al momento è scongiurato un conflitto militare tra i due Paesi, il presidente sudcoreano, Lee Myung-bak, ha nel frattempo dichiarato una guerra 'commerciale': ogni rapporto tra i due Paesi, infatti, sarà congelato.
Nonostante i rapporti tesi, Seul è il secondo partner commerciale di Pyongyang, dopo Pechino: nel 2009, il valore degli scambi tra le due Coree è stato di 1 miliardo e 680 milioni di dollari, pari al 13% del prodotto interno lordo della Corea del Nord. Inoltre, alle navi mercantili di Pyongyang sarà impedito il passaggio nelle acque sudcoreane. Queste misure punitive costeranno alla Corea del Nord circa 200 milioni di dollari, secondo Lim Eul-chul, un esperto nordcoreano dell'università sudcoreana di Kyungnam.
Unica eccezione, ha fatto sapere il ministro sudcoreano per l'Unificazione, Hyun In-taek, la zona industriale congiunta di Kaesong, nel nord della penisola, che rimarrà aperta: lì, 110 industrie sudcoreane danno lavoro a circa 42.000 nordcoreani.
Le nuove tensioni tra i due Paesi scaturiscono dall'affondamento di una corvetta sudcoreana, colata a picco il 26 marzo scorso vicino alla frontiera marittima con la Corea del Nord. Un'indagine internazionale ha concluso che la nave è stata colpita da un siluro di un sommergibile nordcoreano. Nell'incidente, morti 46 marinai.
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