Ratzinger cercò di evitare nuovi abusi di Kiesle
Il legale della Santa Sede: raccomandò «cure paterne» per impedire che abusi si ripetessero
LOS ANGELES - L'allora cardinale Joseph Ratzinger diede istruzioni a un vescovo californiano di fare in modo che Stephen Kiesle, sacerdote accusato di pedofilia e abusi sessuali, fosse messo in condizione di non commettere altre violenze mentre era in corso l'iter per la sua riduzione allo stato laicale: lo afferma Jeffery lena, uno dei legali della Santa Sede.
Lena ha così spiegato la lettera - pubblicata ieri dall'Associated Press - nella quale Ratzinger chiedeva al vescovo di fornire «le cure più paterne possibili» al sacerdote: ovvero, secondo il legale, un modo di rendere responsabile il vescovo perché gli abusi non si ripetessero. Secondo quanto riferito da Lena non vi sono notizie di abusi commessi da Kiesle tra il 1981, quando la sua diocesi né raccomandò la riduzione allo stato laicale, e il 1987, anno nel quale perse la tonaca.
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