Sarkozy ridisegna il suo governo dopo la sconfitta elettorale
Il presidente francese sostituisce il ministro del Lavoro Xavier Darcos, che ha condotto i negoziati sulla riforma del sistema pensionistico
PARIGI - Sono ore difficili per Nicolas Sarkozy. Dopo la debacle elettorale alla elezioni regionali, peraltro ampiamente preannunciata, il presidente ha cercato oggi di correre ai ripari dando mostra di attivismo, e nel tardo pomeriggio, dopo aver ricevuto per due volte all'Eliseo il suo primo ministro Francois Fillon, ha annunciato un rimpasto di governo. A cadere sono le teste dei ministri e altri membri del governo che hanno riportato cattivi risultati alla prova delle urne, come il ministro del Lavoro Xavier Darcos, che in Aquitania ha ottenuto appena il 28% dei suffragi.
Oltre a lui, viene allontanato dal suo portafoglio alla Gioventù anche Martin Hirsch, mentre entra Eric Woerth al Lavoro, e Francois Baroin al Bilancio (dove finora c'era Woerth). Darcos, oltre a una pesante sconfitta nella sua circosscrizione, era anche responsabile della riforma del sistema pensionistico, la più difficile, con proposte impopolari come aumentare il numero di anni di contributi e l'età pensionabile oltre i 60 anni.
MANIFESTAZIONI - E proprio per domani sono previsti scioperi e manifestazioni in tutta la Francia. Cinque sindacati a livello nazionale hanno chiamato a raccolta i cittadini per protestare contro la politica sociale ed economica del governo: lo sciopero si annuncia ampio sia nel pubblico che nel privato. Oltre al progetto di riforma delle pensioni, i sindacati protestano contro la prevista soppressione di decine di migliaia di posti di lavoro nell'amministrazione.
VILLEPIN - A complicare ancor più le cose per il presidente più iperattivo della storia della destra francese ci sono anche le trame interne al suo partito: il suo nemico politico numero uno, l'ex primo ministro francese, Dominique de Villepin, ha fatto sapere proprio oggi che a giugno prossimo lancerà un nuovo partito politico, con l'ambizione di incarnare una alternativa a destra, in vista delle elezioni del 2012. «Se esiste un problema non dipende da questa o quella riforma, né dalla maggioranza (...), ma semplicemente da Nicolas Sarkozy: è lui che ha subìto una sconfitta, è lui, il suo metodo, il suo stile che sono stati respinti», ha detto Francois Goulard, deputato vicino a de Villepin.
SONDAGGI - E anche i sondaggi sembrano confermare il grave offuscamento della buona stella di Sarkozy: secondo un'inchiesta condotta dall'Ipsos per il settimanale 'Le Point' alla vigilia del voto di ieri, appena il 33% dei francesi vuole che il presidente si ripresenti come candidato per le elezioni presidenziali del 2012, contro il 58% che preferirebbe che non si ripresentasse.