8 maggio 2024
Aggiornato 15:00
Avvertimento di Pechino a Washigton

La Cina dice no all'incontro Obama - Dalai Lama

Il Governo tibetano risponde: «Niente di male» in un simile incontro. L'autorità religiosa saà in USA il 16 febbraio

PECHINO - Avvertimento di Pechino a Washigton: un incontro fra Barack Obama e il Dalai Lama «minerebbe seriamente» le relazioni tra i due Paesi, già deteriorate nell'ultimo periodo da due dossier scottanti: Google e Taiwan.
«Ci opponiamo fermamente a un simile incontro», ha dichiarato alla stampa Zhu Weiqun, un alto responsabile del Partito comunista cinese, nel momento in cui la massima autorità religiosa tibetana si accinge a partire verso gli Stati uniti, il 16 febbraio.

Da Dharamasala, dove si trova in esilio, il governo tibetano ha respinto il monito cinese su un eventuale incontro tra il presidente americano e il Dalai Lama, stimando che «non vi è niente di male in un incontro tra Barack Obama e sua Santità», poiché «riteniamo che il ruolo degli Stati Uniti sia di facilitare un dialogo corretto e onesto tra gli inviati del Dalai Lama e il governo cinese».

Ma secondo Pechino, «se il leader americano scegliesse di incontrare il Dalai Lama, questo minaccerebbe certamente la fiducia e la cooperazione tra la Cina e gli Stati Uniti», ha affermato il dirigente comunista, incaricato delle relazioni con i tibetani.

La visita del Dalai Lama negli Stati uniti durerà dieci giorni. L'incontro con il presidente Obama non è stato confermato ufficialmente, ma un portavoce della Casa Bianca aveva detto lo scorso mese che «il Presidente ha chiarito al governo cinese che noi intendiamo incontrare il Dalai Lama, è sempre stata sua intenzione».