29 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Ultimatum del presidente americano

Obama all'Iran: liberare le persone incarcerate

Le proteste si sono scontrate con il «pugno di ferro della brutalità»

NEW YORK - Gli Stati Uniti chiedono l' «immediata liberazione delle persone ingiustamente imprigionate» a seguito delle proteste in corso a Teheran. Lo ha detto il presidente americano Barack Obama, a margine del breve discorso indetto per commentare il fallito attentato aereo di Detroit, auspicando inoltre che il Governo «si attenga agli obblighi internazionali e rispetti i diritti della propria gente».

 - Parlando dalle Hawaii, dove si trova in vacanza, Obama ha ricordato che gli Stati Uniti «sono dalla parte di coloro che in Iran cercano di fare valere i propri diritti universali» attraverso le proteste che si sono scontrate «col pugno di ferro della brutalità».
«La paura e la tirannia del governo iraniano» non cancelleranno le aspirazioni e il desiderio di giustizia della popolazione, ha detto Obama, ricordando che gli Stati Uniti «come tutta la comunità internazionale, condannano in modo deciso» gli episodi di violenza in corso in Iran e «l'ingiusta oppressione di cittadini iraniani innocenti».

«Quello che sta succedendo in Iran riguarda gli iraniani e il loro desiderio di giustizia», ha detto Obama. Gli scontri di ieri hanno provocato 15 morti secondo la Tv di Stato, sebbene secondo alcune fonti le vittime sarebbero soltanto otto, tra cui Seyyed Ali Moussavi, nipote del leader dell'opposizione Mir Hossein Moussavi.