19 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Medio Oriente

Anp smentisce voci israeliane su dimissioni Abu Mazen

I media israeliani aveno riferito di «minacce di dimissioni»

GERUSALEMME - Arriva immediata la smentita dell'Autorità Nazionale Palestinese delle voci sulle dimissioni del suo presidente, Abu Mazen, riportata oggi dai media israeliani.
Il foglio panarabo edito a Londra, Elaph, riporta nella sua edizione on-line la smentita di Al Taiyeb Abdulrahim, segretario generale della presidenza dell'Anp: ««le indiscrezioni apparse sui media israeliani circa presunte minacce fatte dal presidente Abu Mazen di dimettersi - ha detto Abdul Rahim - sono prive di ogni fondamento e mirano solo a provocare confusione sulla piazza palestinese».

Parlando di una telefonata fatta con il presidente americano, Barack Obama in cui - secondo la versione fornita dai media israeliani - Abu Mazen deluso avrebbe minacciato le proprie dimissione, l'esponente dell'Anp ha affermato che anzi, «la telefonata è stata molto cordiale e sincera durante la quale il presidente (Abu Mazen) ha ribadito la richiesta palestinese di sottoporre il ritorno al tavolo delle trattative (con Israele) e il riconoscimento della soluzione di due stati al blocco degli insediamenti» da parte dello stato ebraico. «Non c'è stata nessuna minaccia di dimissioni», ha aggiunto.

Lo stesso Abdulrahim ha fatto sapere che il ministro degli Esteri Usa, Hillary Clinton è attesa per i prossimi giorni nei territori palestinesi «per proseguire negli sforzi dell'amministarzione Usa al fine di concordare basi chiare per determinare il futuro del processo di pace».

Tuttavia, l voci di un disimpegno di Abu Mazen sono stati riportati anche dalla stampa araba. Anche se non parlava di dimissioni, il quotidiano saudita al Watan, ha riferito oggi da fonti vicine all'entourage del presidente palestinese che hanno affermato delle «intenzioni di Abu Mazen, «amareggiato per la mancata firma di Hamas all'accordo per la riconciliazione», di non candidarsi alle elezioni presidenziali fissate dallo stesso Abu Mazen per il 24 gennaio del 2010.