26 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Salute. Nuova influenza

Vassiliou: «Presto omologheremo vaccino monodose»

Secondo il commissario europeo alla salute: «I paesi Ue ben forniti avranno surplus per quelli sprovvisti»

BRUXELLES - Mentre oggi ha bisogno di un richiamo dopo tre settimane, il vaccino per la nuova influenza potrebbe diventare presto monodose, così che diversi paesi Ue si ritroverebbero con un notevole surplus, che verrebbe messo a disposizione dei paesi sprovvisti. Lo ha detto il commissario europeo alla salute, Androulla Vassiliou, durante la conferenza stampa alla fine del Consiglio dei ministri Ue straordinario svoltosi oggi a Lussemburgo e dedicato alla nuova influenza.

«All'inizio, quando il vaccino è stato omologato - ha spiegato Vassiliou -, si credeva che sarebbero state necessarie due dosi per persona; ma ora pare che una dose sia sufficiente. L'Emea (l'Agenzia europea di valutazione dei farmaci di Londra, ndr) completerà la prossima settimana le sue valutazioni sui vaccini di due dei tre laboratori che hanno ottenuto l'autorizzazione Ue. Se l'Agenzia darà il suo via libera, subito dopo la Commissione approverà i vaccini» nella nuova modalità di amministrazione monodose. «In questo caso, i paesi Ue che hanno che hanno ordinato i loro vaccini pensando che fosse necessaria una doppia dose, si ritroverebbero con un surplus che potrebbero mettere a disposizione degli Stati membri sprovvisti. L'importante - ha sottolineato Vassiliou - è che tutti i gruppi a rischio (in particolare gli operatori sanitari, ndr) siano vaccinati in tutti gli Stati membri».

Quanto agli effetti collaterali del vaccino, il commissario ha riferito che «secondo l'Emea si può procedere alla somministrazione ai bambini, mentre per le donne in cinta l'Agenzia osserva di non vedere ragioni per non farlo. Fra le due valutazioni - ha osservato - c'è una differenza: a quanto pare è possibile qualche rischio in più per le donne incinta. Ma dobbiamo soppesare bene rischi e vantaggi. A metà novembre l'Emea presenterà una prima relazione sugli effetti presso i bambini, basandosi sui test clinici, per poi fare una revisione generale della valutazione sul vaccino», ha detto ancora Vassiliou.

«L'Oms ci ha detto - ha proseguito il commissario - che qualunque cosa facciamo saremo accusati, ma c'è un rischio e abbiamo agito saggiamente. Con il cambio di stagione - ha avvertito - potrebbe esserci una seconda ondata della nuova influenza; potrebbe essere una forma più grave o più lieve di quella di oggi, non lo sappiamo, ma dobbiamo agire secondo il principio di precauzione. Non c'è da farsi prendere dal panico, ma questa vicenda non è ancora conclusa».

Per la presidenza di turno dell'Ue, il ministro svedese della Salute Maria Larsson, ha aggiunto che «è come essere in viaggio, senza sapere quale sarà la méta. Gli esperti ci dicono che con il cambio di stagione potrebbero apparire nuovi virus, che potrebbero essere più virulenti perché ancora non è ancora l'immunità». Quanto ai rischi della vaccinazione, il ministro svedese ha osservato: «Abbiamo un'esperienza positiva con i vaccini per l'influenza 'classica', e i nostri esperti ci dicono che questo nuovo vaccino è sicuro. Certo, bisognerà monitorare gli effetti collaterali, e questo monitoraggio verrà eseguito sia dalle autorità nazionali che da quelle comunitarie. Il messaggio che possiamo - ha concluso Larsson - dare è che si tratta di un buon vaccino con pochissimi effetti collaterali».