19 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Aveva espresso «dubbi» sui risultati delle presidenziali del mese scorso

Quotidiano del regime attacca Rafsanjani

«Ripete le stesse illogiche illazioni sulle frodi dello scrutinio del 12 giugno che ha visto la rielezione di Ahmadinejad»

TEHERAN - Il principale quotidiano filogovernativo iraniano «Kayhan« ha criticato dalle sue colonne l'ex presidente Akbar Hashemi Rafsanjani che ieri aveva espresso «dubbi» sui risultati delle presidenziali del mese scorso.

Rafsanjani «ha ripetuto le illogiche illazioni» sulle frodi dello scrutinio del 12 giugno che ha visto la rielezione del presidente Mahmoud Ahmadinejad, scrive «Kayhan», il cui direttore è nominato dalla Guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei.

«Rafsanjani dice che una gran parte della popolazione ha espresso dubbi sulle elezioni. Ma non dice perchè. Se il popolo nutre dei sospetti è su chi siano realmente gli insorti e chi ci sia dietro alle manifestazioni». Teheran definisce «insorti» i manifestanti che hanno protestato ripetutamente e in massa per contestare la validità dei risultati del voto.

«Kayhan» accusa Rafsanjani, nemico giurato di Ahmadinejad che lo aveva battuto alle presidenziali del 2005, di sostenere le manifestazioni violente.

Rafsanjani «ha apertamente sostenuto quelli che violano la legge. Avrebbe dovuto condannare l'omicidio di persone innocenti, il saccheggio dei loro beni e gli incendi degli edifici pubblici. Ma non l'ha fatto», scrive ancora il quotidiano del regime riferendosi alle persone uccise durante le manifestazioni, una ventina almeno secondo le cifre ufficiali, e alle violenze che le hanno alcune volte accompagnate.

Durante la preghiera del venerdì ieri all'università di Teheran, Rafsanjani ha dichiarato che il regime ha perso la fiducia del popolo dopo le presidenziali e ha chiesto la liberazione delle persone arrestate dopo queste manifestazioni. «Un gran numero di persone di buon senso del Paese ha detto che aveva dei dubbi» sul risultato del voto. «Dovremmo lavorare per rispondere ai loro dubbi», ha aggiunto.

«Kayhan» ha anche criticato Rafsanjani per aver utilizzato il termine «crisi» per definire la situazione dell'Iran dopo metà giugno. «Hashemi sa cosa significa 'crisi' ma 'complotto' è il termine più adatto per descrivere la situazione attuale», afferma il giornale.

Dall'inizio delle manifestazioni, il governo conservatore di Teheran accusa l'Occidente e l'opposizione iraniana in esilio di essere gli istigatori dei disordini. (con fonte Afp)