19 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Intercettazioni

Scotland Yard: no inchiesta su giornale Murdoch

Premier Brown aveva chiesto chiarezza su «News of the World»

LONDRA - La Polizia Metropolitana di Londra non aprirà una nuova inchiesta sulle intercettazioni telefoniche illegali che sarebbero state effettuate da alcuni giornalisti del News of the World - tabloid di proprietà del magnate australiano Rupert Murdoch - ai danni di centinaia di celebrità ed esponenti politici: lo ha reso noto l'Assistant Commissioner di Scotland Yard, John Yates.

La Camera dei Comuni aveva chiesto che la vicenda venisse chiarita, dopo che - stando al quotidiano britannico The Guardian - il tabloid avrebbe pagato degli investigatori privati per ottenere messaggi di segreteria telefonica, numeri di telefono, coordinate bancarie ed altri dati privati; il premier Gordon Brown, all'Aquila per il vertice del G8, aveva commentato da parte sua che quanto accaduto «solleva dei seri interrogativi ai quali ovviamente dovrà essere data una risposta».

Fra le vittime delle intercettazioni illegali vi sono attrici come Gwineth Paltrow, cantanti come George Michael, il sindaco di Londra Boris Johnson, e numerosi esponenti di tutti i partiti britannici. Secondo quanto anticipato dal Guardian il tabloid avrebbe già patteggiato con tre persone - fra cui il responsabile della Federcalcio britannica, Gordon Taylor - per un totale di un milione di sterline (1,6 milioni di euro); stando a fonti del Times Murdoch da parte sua avrebbe fatto sapere di non essere al corrente delle pratiche né dei patteggiamenti.

La vicenda riapre il dibattito sull'etica professionale dei tabloid, in feroce competenza e perennemente a caccia di lettori: un'esclusiva su una celebrità o un politico può voler dire centinaia di migliaia di copie in più. Già nel 2006 l'autorità britannica per la Privacy aveva avvertito dell'esistenza di un «traffico illegale di informazioni personali e confidenziali», per la maggior parte destinato ai mezzi di comunicazione.

La stessa autorità aveva consegnato alla polizia le prove che 31 giornalisti del News of the World e della testata sorella, The Sun, avevano comprato e rivenduto dati personali ottenute illegalmente; nel 2007 Clive Goodman, il caporedattore del News of the World che si occupa dei reali, era stato condannato a 4 mesi di carcere per essersi agganciato alla casella di posta vocale utilizzata da alcuni funzionari di Buckingham Palace; il suo complice, l'investigatore privato Glenn Mulcaire, ha avuto sei mesi di prigione.

All'epoca la proprietà del giornale affermò che Goodman aveva agito senza che colleghi o superiori ne fossero a conoscenza; nel corso delle indagini - conclude il Guardian - sarebbe però emerso che il News of the World aveva utilizzato investigatori privati per intercettare i telefoni di oltre 3mila persone.