Iran: Consiglio guardiani Rivoluzione pronto a riconta dei voti
Sette civili uccisi ieri dopo manifestazioni Teheran
TEHERAN - Il Consiglio dei guardiani della Rivoluzione, ha annunciato di essere «disposto alla riconta dei voti» delle elezioni presidenziali di domenica scorsa nelle circoscrizioni in cui ne sarà fatta richiesta. Ieri la Guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, aveva ordinato al potente Consiglio dei guardiani di aprire una inchiesta su eventuali brogli e irregolarità contestati dal candidato riformista Mir Hossein Mousavi alle elezioni presidenziali del 12 giugno.
E' un cambiamento di posizione considerevole da parte di Khamenei che inizialmente aveva accolto con grande soddisfazione i risultati del voto che hanno sancito la vittoria del presidente uscente Mahmoud Ahmadinejad.
Ieri al termine delle manifestazioni dei sostenitori di Mousavi, a Teheran sono risultati sette i civili rimasti uccisi. Lo ha riferito la radio ufficiale, Radio Payam, spiegando che vi è stato uno scontro tra un gruppo di manifestanti e delle unità speciali dell'esercito.
Mousavi ieri aveva presentato un ricorso allo stesso Consiglio dei guardiani della rivoluzione che, considerato il pilastro della teocrazia iraniana, è l'autorità ultima incaricata di confermare la validità di qualsiasi scrutinio.
Il consiglio dei guardiani della rivoluzione è il principale organismo di controllo e indirizzo politico del paese. Il consiglio ha 12 membri, sei teologi scelti dal leader superemo Khamenei e sei giuristi nominati del parlamento. Metà del consiglio viene rinnovato ogni tre anni.
Tra i compiti e le prerogative del consiglio, l'approvazione delle leggi votate dal parlamento. Il Consiglio ha diritto di veto su quelle leggi che vengono giudicate non conformi con la legge islamica. Il consiglio approva (o respinge) anche le candidature per le elezioni amministrative, politiche e presidenziali.
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