23 aprile 2024
Aggiornato 11:30

Sudafrica: generazione post-apartheid, coppie miste ancora tabù

Per gli adolescenti restano «impensabili»

Johannesburg - «I miei genitori mi hanno insegnato che abbiamo tutti gli stessi organi e che solo l'involucro è diverso», dice Martin riguardo alla differenza tra bianchi e neri. Ma se si guarda a quante coppie miste ci sono oggi in Sudafrica, il discorso si fa un po' più complicato.
Quindici anni dopo le prime elezioni multirazziali del 27 aprile 1994, gli adolescenti vivono fianco a fianco nella Nazione arcobaleno, ma cadono dalle nuvole quando li si interroga sulla possibilità di un amore tra persone di razza diversa. Martin, un bianco, rivela la realtà della sua educazione: «I miei genitori non me lo permetterebbero mai, questo è certo!».

Le elezioni del 1994 hanno portato alla guida del paese il suo primo Presidente nero, l'eroe della lotta anti-apartheid Nelson Mandela, dopo mezzo secolo di un regime segregazionista che vietava alla maggioranza nera di condividere toilette, spiagge o scuole con i bianchi. Quindici anni più tardi, mentre l'African National Congress (Anc) continua a imporsi alle urne, la scuola semi-privata di Linden, in una delle zone ricche di Johannesburg, è frequentata solo da una trentina di ragazzi neri su 600 studenti. Nel vasto prato inglese che delimita i campi sportivi, una ventina di ragazze si riscaldano per l'hockey. Gli studenti indossano la divisa verde della scuola. La scena potrebbe svolgersi in una istituto scolastico del Regno Unito, ma non appena si nota il filo spinato sui muri che delimitano l'edificio, ci si ricorda che siamo in Sudafrica, uno dei Paesi con il più alto tasso di criminalità del mondo. Anche a guardare meglio gli studenti, ci si rende conto che, sebbene non ci sia animosità, i gruppi sono spesso composti da allievi dello stesso colore della pelle.

A volte preferiscono lavorare in un gruppo di una stessa cultura - ammette Nico Van Niekerk, direttore aggiunto della scuola - noi non imponiamo con la forza gruppi misti. Vogliamo che i ragazzi siamo il più possibile a loro agio». Tuttavia, il disagio emerge in tutta evidenza in un piccolo gruppo misto di studenti interpellato dalla France presse sulla segregazione.
«Non mi piace pensarci, è finita e non mi riguarda», dichiara Elizma, una studentessa nera. E Il disagio è enorme alla domanda su possibili coppie miste, a cui rispondono, con voce unanime: Mai!

La maggior parte dei genitori proibisce ai loro figli di uscire con qualcuno di un'altra razza o comunque li mette in guardia», dice Simone. La ragazza non sa dire «realmente perché. Solo perché di un'altra razza?». «Io non mi sono mai sentito attratto fisicamente da qualcuno di un'altra razza», confessa Jacques.
Elizma dice: «Per me, sarebbe qualcosa di non naturale. Adamo ed Eva erano tutti e due bianchi. Tu non immagineresti mai Adamo nero con Eva bianca!». Pirow conclude: «E' una disposizione che abbiamo acquisito nella nostra infanzia. E' deprimente, infatti».