Riforma Irpef, verso indagine congiunta Camera e Senato
Approvata all'unanimità da tutti i partiti si articolerà in un ricco programma di audizioni, dal ministro dell'Economia a Bankitalia, dall'Agenzia delle Entrate alle imprese, sindacati ed esperti

Dopo la commissione Finanze della Camera anche quella del Senato ha dato il via libera ad un'indagine conoscitiva sulla «riforma dell'Irpef e altri aspetti del sistema tributario». L'indagine, approvata all'unanimità da tutti i partiti, dovrà concludersi entro il 30 giugno 2021 e si articolerà in un ricco programma di audizioni, dal ministro dell'Economia a Bankitalia, dall'Agenzia delle Entrate alle imprese, i sindacati, esperti.
Avendo approvato «lo stesso programma», l'obiettivo è quello di procedere in «congiunta», ha spiegato il presidente della commissione Finanze di Montecitorio Luigi Marattin, precisando che «l'abbinamento» è ora «in mano ai presidenti dei due rami del Parlamento», Fico e Casellati.
Obiettivo dell'indagine conoscitiva, si legge nel programma, è quello di «individuare le criticità dell'attuale Irpef, esaminare le possibili e alternative opzioni di riforma, e analizzarne l'eventuale impatto sull'efficacia e efficienza del prelievo tributario, sulla distribuzione del reddito e sulla crescita economica».
Marattin: «Aprire un cantiere sulla riforma»
«Non vogliamo rinunciare - ha detto Marattin durante una conferenza stampa tenuta insieme al presidente della commissione Finanze di Palazzo Madama Luciano D'Alfonso - all'opportunità per tempo e in maniera appropriata» di affrontare «quello che verrà dopo il Covid» e di poter «aprire un cantiere sulla riforma dell'Irpef che da qualche mese è nell'agenda del governo e della maggioranza e finora fatica a decollare».
L'indagine, ha proseguito, vuole essere una opportunità di approfondimento e confronto «serio» con gli «stakeholder» e le «migliori menti del Paese», «su cosa non vada sull'Irpef che sta per compiere 50 anni» e che «da allora si è molto usurata», per «capire come mettere mano seriamente alla nostra imposta principale».
L'Irpef, ha sottolineato, è «la principale imposta italiana». Nel 2019, ha raccolto un gettito complessivo - misurato in termini di competenza giuridica - di 191,602 miliardi (a cui si aggiungono 16,89 miliardi di gettito derivante dalle addizionali locali) pari al 75% del gettito da imposte dirette e al 40% del complesso delle entrate tributarie del bilancio dello Stato.
D'Alfonso ha voluto evidenziare tre caratteristiche: le due commissioni «procedono insieme», il tema della riforma dell'Irpef «è anche nell'agenda della pubblica opinione, c'è una domanda in questa direzione» e la «terza, che va patrimonializzata, è che su questo argomento esiste un preciso nodo nell'agenda delle priorità del governo». Sono tre caratteristiche che possono alimentare un «lavoro fruttuoso che dobbiamo fare come Parlamento affiancando e nutrendo il lavoro del governo».
Al momento l'elenco degli auditi comprende:
- il ministro dell'economia e delle finanze;
- il Commissario europeo per l'economia dell'Ue;
- la Banca d'Italia;
- l'Ufficio Parlamentare di Bilancio;
- l'Agenzia delle entrate;
- il Dipartimento delle finanze;
- l'Istat;
- la Corte dei Conti;
- la Guardia di finanza;
- il Cnel;
- la Sogei; Confindustria; Confapi;
- R.ETE. Imprese Italia;
- i sindacati;
- il Consiglio di Presidenza della giustizia tributaria;
- l'Associazione dei magistrati tributari;
- l'Unione giudici tributari;
- le associazioni e gli ordini professionali degli avvocati e dei consulenti tributari;
- le associazioni e ordini professionali dei dottori commercialisti ed esperti contabili;
- l'Ordine dei consulenti del lavoro;
- Assonime e ulteriori esponenti di organizzazioni nazionali e internazionali e di categorie professionali operanti nel settore fiscale e tributario oltre a esperti e studiosi della materia.
(con fonte Askanews)
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