29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Emergenza coronavirus

Task force Ue per l'emergenza virus. Gentiloni prova a rassicurare: «Ora flessibilità e politiche espansive»

Il commissario UE all'economia: «La priorità resta quella di sostenere anche economicamente le misure di urgenza: il sistema ospedaliero e le imprese che devono far fronte a eventuali crisi di liquidità»

Video Agenzia Vista

BRUXELLES (ASKANEWS) - «Quello di cui c'è bisogno oggi è un messaggio di solidarietà da parte dell'Ue a tutti i paesi europei», mentre il contagio del coronavirus continua ad avanzare, e «in particolare all'Italia che in questo momento ha difficoltà maggiori». Lo ha affermato il commissario europeo agli Affari economici e finanziari, Paolo Gentiloni, ai giornalisti italiani al termine di una conferenza stampa sull'emergenza del coronavirus tenuta insieme alla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e ad altri quattro colleghi commissari al Centro di coordinamento per la risposta alle emergenze, oggi a Bruxelles.

Una solidarietà che, ha precisato Gentiloni, sarà espressa anche attraverso l'attivazione, in particolare per l'Italia, delle clausole del Patto di Stabilità che consentono «deviazioni» dal percorso di aggiustamento delle finanze pubbliche in caso di «circostanze eccezionali"; e poi, più in generale, con politiche di bilancio «più espansive», che evitino di «sovrapporre difficoltà politiche gravi» alla crisi sanitaria. «Innanzitutto - ha detto l'ex premier italiano - voglio sottolineare un messaggio di grande solidarietà dall'Unione europea alle persone e alle famiglie che sono state colpite dall'infezione del coronavirus; e anche di gratitudine per tutte le persone che in questo momento in Italia stanno lavorando negli ospedali, nelle forze di sicurezza, e tutti quelli che sono impegnati nel contenimento di questo contagio».

«Sul piano economico - ha ricordato Gentiloni - le nostre regole, le regole del Patto di stabilità e crescita, prevedono che in caso di circostanze eccezionali, che non dipendono dai governi ma da circostanze esterne, ci possano essere delle deviazioni dagli impegni di finanza pubblica. E questo è un chiaro caso di questo genere, per cui penso che quando arriverà la richiesta del governo italiano la Commissione europea la esaminerà con la massima apertura e disponibilità».

Il commissario ha poi precisato che, comunque, «non dobbiamo mischiare due capitoli diversi: c'è un capitolo che riguarda le le misure d'emergenza, direttamente collegate con la diffusione del coronavirus, che fa parte di questo meccanismo delle cosiddette circostanze eccezionali; l'altro capitolo più generale», riguardo a «come le politiche di bilancio possano adattarsi alla situazione che il coronavirus sta provocando nelle nostre economie, non è una decisione che riguarda solo l'Italia, ma l'insieme dei paesi europei, e va costruita nelle prossime settimane, noi avremo un primo confronto all'Eurogruppo dopodomani», in teleconferenza.

«Sia le dimensioni che le modalità» di questa risposta da parte dell'Ue «andranno stabilite sulla base dell'evoluzione di questa vicenda del coronavirus. In che misura delle politiche di bilancio più espansive debbano essere diverse da paese a paese, a seconda della situazioni di bilancio di ogni paese, e in che misura debbano essere invece uniche per tutti, e soprattutto che 'peso' debbano avere... Beh credo che sarà oggetto di una discussione nelle prossime settimane, è molto presto per dirlo oggi», ha spiegato Gentiloni.

Oggi è «importante», ha sottolineato il commissario dire «due cose». La prima: «Che comunque l'Unione europea darà una risposta coordinata, utilizzando tutte le politiche a disposizione per impedire il sovrapporsi di una difficoltà politica grave alla difficoltà che abbiamo sul piano sanitario"; la seconda: «Che al momento la priorità resta quella di sostenere anche economicamente le misure di urgenza: il sistema ospedaliero, le imprese che devono far fronte a eventuali crisi di liquidità, le zone più colpite; e questo riguarda in particolar modo l'Italia, ma riguarda purtroppo gradualmente anche molti altri paesi europei».

A chi chiedeva se si debba essere preoccupati per l'andamento dei tassi d'interesse sui titoli di Stato italiani, Gentiloni ha poi replicato: «Gli spread non sono ancora tornati ai livelli di due o tre mesi fa, e quindi credo che si tratti al momento di una reazione inevitabile, normale sui mercati: quando c'è un momento di difficoltà alcuni movimenti verso i titoli di Stato tedeschi o francesi sono abbastanza ovvi e comprensibili, e non mi pare al momento che abbiano dimensioni allarmanti. Certo la situazione va monitorata, ma al momento - ha osservato - mi sembra una situazione fisiologica più che patologica».

A una domanda sul rischio che il coronavirus finisca con il determinare una crisi economica globale, come nel 2008, Gentiloni ha poi risposto: «Mi auguro di no. Prevederla oggi sarebbe prematuro e irresponsabile. Certamente non possiamo minimizzare l'impatto economico della diffusione del coronavirus perché questo impatto è già nelle cose; ma anche nelle previsioni rilasciate stamattina dall'Ocse - ha concluso -, si parla di rallentamento della crescita, non di una situazione paragonabile a quella di 10-12 anni fa».