29 marzo 2024
Aggiornato 01:00
Assicurazioni

Generali pronta a espandersi in Europa

E' in sintesi il messaggio lanciato a Trieste dal presidente Galateri all'assemblea che ha approvato il bilancio 2018 e rinnovato l'intero consiglio d'amministrazione

Gabriele Galateri, Presidente Generali
Gabriele Galateri, Presidente Generali Foto: ANSA

TRIESTE - Portata a termine la ristrutturazione finanziaria e quella industriale, oggi Generali è un gruppo «più solido, più focalizzato sul suo business-chiave: quello assicurativo e della gestione del risparmio». Ora è arrivato quindi per il Leone il momento «di cogliere le opportunità di espansione offerte dall'industria assicurativa e di gestione del risparmio e contribuire a dar forma all'evoluzione di questo settore» attraverso l'esecuzione del suo nuovo piano strategico al 2021. E' in sintesi il messaggio lanciato a Trieste dal presidente Gabriele Galateri all'assemblea di bilancio, che in presenza di un'affluenza record pari al 55,87% del capitale complessivo ha approvato il bilancio 2018 e rinnovato l'intero consiglio d'amministrazione. Due le liste presentate: quella di Mediobanca che con il voto favorevole del 60,78% del capitale presente ha ottenuto il consenso dei grandi soci italiani e dei soci retail, e quella di Assogestioni, appoggiata dagli investitori istituzionali, che ha ricevuto il 38,9% dei consensi.

Il nuovo board - che vede due sole uscite (Ornella Barra e Paola Sapienza) e due new entry (Antonella Mei-Pochtler e Ines Maria Lina Mazzilli) rispetto alla precedente composizione - nasce all'insegna della continuità e nel nome della stabilità, proprio per consentire al management di realizzare con serenità il piano al 2021 targato Philippe Donnet. Continuità a tal punto voluta dal board uscente da chiedere all'assemblea, e ottenere con larghissimo consenso, l'abrogazione della norma statutaria (di recente introduzione) che prevedeva limiti di età per le figure apicali (70 anni per il presidente, 65 per l'Ad e a 77 per i consiglieri). Altrimenti, non sarebbe stato possibile rinnovare l'incarico alla presidenza a Galateri per il terzo mandato. «Non sono stato io a sollecitare questa modifica, ma la mia idea è che i soci sono liberi di fare quello che vogliono», ha detto lo stesso Galateri, che ha anche elogiato la governance del Leone, ottimizzata fino a diventare «metro di paragone» nel settore assicurativo.

A questo punto, il gruppo Generali ha completato il proprio piano di razionalizzazione geografica attraverso cessioni (circa 12, oltre a quella di Generali Leben che non era originariamente prevista) e per il momento non ne prevede altre, anche se non le esclude a priori qualora dovessero contribuire a creare valore, mentre è pronto a cogliere opportunità di shopping disponendo di risorse finanziarie già in canna. «Se valuteremo acquisizioni? La risposta ovviamente è sì. Abbiamo definito un quadro strategico: vogliamo rafforzare ulteriormente la nostra presenza e la nostra leadership in Europa», ha affermato Donnet.

«Sono convinto - ha proseguito - che ci saranno opportunità in Europa, le guarderemo con disciplina sia dal punto di vista strategico sia da quello finanziario, sempre con l'obiettivo di aumentare il risultato per azione e di creare valore per gli azionisti». Per quanto riguarda in particolare l'asset management, Donnet ha detto: «vogliamo rafforzare la nostra presenza in Europa e il nostro business nell'asset management. Riteniamo che l'utile che viene da questo settore debba crescere a una velocità anche più alta rispetto al resto del business, tra il 15% e il 20%. Questo include anche eventuali opportunità di acquisizione. Siamo nello stesso tempo discliplinati e opportunistici e abbiamo il capitale e la cassa per realizzare acquisizioni».

Il concetto, ha comunque poi tenuto a puntualizzare, è che non ci sarà un grande Risiko a livello europeo ma una stagione di aggregazione di piccole e medie imprese del comparto, con i «"big» come il Leone nel ruolo di aggregatori. «Vedo - ha spiegato l'Ad - che nel mondo bancario il consolidamento è dovuto principalmente a situazioni di difficoltà. Questo non esiste nel mondo assicurativo. Noi non c'entriamo molto con il consolidamento, non vedo grandi movimenti nel settore assicurativo. Però è vero che ci sono 4mila piccole e medie imprese di assicurazione in Europa», che non sono in grado di acquisire da sole al loro interno tutte le competenze necessarie per affrontare la sfida dello sviluppo nell'asset management. «Non tutti possono acquisire le risorse necessarie, quindi sicuramente alcune di queste pmi assicurative avranno interesse a integrarsi con alcuni grandi gruppi assicurativi con maggiori competenze e maggiore presenza. Noi siamo in grado sicuramente di aggregare in Europa e in particolare in Europa dell'Est», ha sottolineato Donnet.

Nell'ambito della filosofia del nuovo piano strategico, Donnet ha ricordato un punto fondamentale: «vogliamo far crescere il dividendo. Se cresce l'utile per azione può crescere anche il dividendo. Però deve essere una crescita sostenibile. Non vogliamo più dipendere dagli utili da plusvalenze e prevediamo un pay-out tra il 65% e il 55%. Crescerà il dividendo, ma si abbasserà il pay-out ratio, che è il modo migliore di far crescere il dividendo».

L'assemblea è stata poi l'occasione per aggiornare la fotografia dell'azionariato, che vede la compagine dei grandi soci italiani compreso il gruppo De Agostini (1,7%) assommare circa il 28,5% del capitale, con Mediobanca al 12,92%, il gruppo Caltagirone al 5%, il gruppo Benetton al 4% e il gruppo del Vecchio 4,86%. Gli investitori istituzionali esteri presenti in assemblea rappresentavano il 20,5% del capitale, quelli italiani oltre l'1%.

Nel corso dell'assise dei soci, Donnet ha rimarcato la netta rimonta registrata in Borsa dal titolo, salito del 48% dal 2016 a oggi e di oltre il 22% dalla presentazione nel novembre 2018 del nuovo piano al 2021, con performance nettamente superiori a quelle della media dei competitors europei. Oggi Generali ha chiuso ancora sopra i 17 euro, a 17,09 euro (-0,38%).

Come da copione, infine, il nuovo board si è riunito subito dopo l'assemblea e ha nominato Galateri presidente, Donnet amministratore delegato e Francesco Gaetano Caltagirone e Clemente Rebecchini vice presidenti.