27 agosto 2025
Aggiornato 20:00
Materie prime

Indici delle materie prime - Come investire sui «Commodities Broad Basket»

Trattandosi di una componente cruciale dell’economia mondiale, l’andamento delle materie prime rappresentano un settore di investimento molto importante per i traders

Indici delle materie prime - Come investire sui «Commodities Broad Basket»
Indici delle materie prime - Come investire sui «Commodities Broad Basket» Foto: ANSA

Gli indici delle materie prime (in inglese «Commodities Broad Baskets») tengono traccia dei vari panieri dei beni di uso comune – come metalli preziosi e non, bestiame, prodotti agricoli, caffè e cacao, petrolio, gas naturali, e molto altro. Principalmente si tratta appunto di comparti di materie prime, la cui performance viene tracciata come base per vari strumenti di investimento, sia diretti nell’acquisto di beni fisici, che indiretti sotto forma di contratti di scambio.

Trattandosi di una componente cruciale dell’economia mondiale, l’andamento delle materie prime rappresentano un settore di investimento molto importante per i traders. Molto meno volatili rispetto ad altri mercati (come ad esempio quello delle criptovalute), gli indici delle materie prime sono dotati di una certa stabilità interna (che vedremo più avanti). Questa è una delle tante ragioni per cui molti traders che preferiscono investire in modo sicuro trovano molte più ragioni per comprare l’oro che, ad esempio, investire sul BitCoin.

Tipologie di materie prime

A differenza delle azioni o del forex, le materie prime rappresentano prodotti tangibili e generalmente fruibili. Le materie prime vengono generalmente classificate in due macro-categorie: le materie prime «hard» (ovvero i prodotti di estrazione mineraria) e quelle «soft» (prodotti della coltivazione o dell’allevamento). Le quattro principali tipologie disponibili per il trading sono le seguenti:

  • Metalli: è facile intuire che quella dei metalli è una categoria di materie prime «hard,» essendo tutti prodotti estratti dalla terra. I metalli sono a loro volta divisa in preziosi (argento, oro, platino, palladio), ed industriali (alluminio, rame, zinco, ferro).
  • Energia: Sebbene le materie prime principali di questa categoria «hard» siano il petrolio e il gas naturale, sono inclusi in questa categoria tutti i prodotti energetici come il petrolio grezzo (petroleum) e il gasolio.
  • Carne e prodotti dell’allevamento: La prima categoria «soft» include tutti i capi di bestiame allevati dall’uomo per scopi alimentari (carne) o industriali (pellame, lana). In questo caso le materie prime scambiate includono ad esempio suini, bovini, ovini, equini, etc.
  • Prodotti agricoli: questa categoria raggruppa tutti i prodotti coltivati sia per uso alimentare (zucchero, grano, soia, caffè, cacao) che industriale (cotone, canapa).

L’andamento dei mercati delle materie prime

L’andamento dei mercati delle materie prima ha una profonda influenza sull’economia mondiale. Basti pensare alla crisi del petrolio dei primi anni 2000, e ai profondi effetti che questa ha avuto a tutti i livelli dell’intera economia planetaria. Tuttavia, anche eventi sociali e politici possono portare ad ampie variazioni nell’andamento e nei prezzi delle diverse materie prime.

 Chiaramente i «drivers» della performance delle differenti commodities seguono meccanismi completamente diversi se si tratta, ad esempio, di metalli preziosi, energia o prodotti agricoli. Ad esempio, il valore delle commodity agricole è stato ampiamente influenzato dal terremoto sociale causato dalle movimenti di piazza capitanati dalla piccola ecologista Greta Thunberg. L’idea di un imminente rivoluzione vegana globale può portare a fluttuazioni del valore dei prodotti adatti al consumo dei vegani e dei vegetariani, e ad una riduzione del valore della carne.

L’importanza dei Commodities Broad Basket

I Commodities Broad Basket rappresentano dei panieri all’interno dei quali sono raccolte tutte le materie prime di una o più categorie. Il loro scopo è mediare le differenze e le fluttuazioni fra una materia prima e l’altra, riducendo i differenziali di performance e rendendo i mercati più stabili. Ad esempio, se il prezzo di una materia prima sale, un’altra all’interno dello stesso gruppo scende bilanciando la variazione complessiva.

I principali indici materie prime includono il Goldman Sachs Commodity Index (GSCI), oggi gestito da S&P, negoziabile tramite future presso il Chicago Mercantile Exchange. E’ esposto principalmente sull’energia (58,58%), ma anche sulle materie prime agricole (18,25%). Il Roger International Commodity Index (RICI), è invece molto più diversificato, ed è l’indice su cui pesano di più le materie agricole insieme al CRB Commodity (in entrambi il peso di questi prodotti supera il 30%). Un altro indice piuttosto famoso è il Bloomberg Commodity.

Conclusione

Sebbene esistano diversi indici delle materie prime, non è possibile investire in ciascuno di essi. Sicuramente più stabili di altri, si tratta comunque di mercati di non semplice gestione, specie perché in alcuni è possibile investire solo per mezzo di futures (anche se sono stati quotati alcuni ETF/ETC ultimamente). Prima di investire sugli indici delle materie prime è quindi consigliata cautela e soprattutto esperienza.