24 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Manovra finanziaria

Reddito di cittadinanza, i pro e i contro di una piccola rivoluzione che rischia di diventare un boomerang

Stando alle previsioni del Governo l'Rdc dovrebbe partire ad aprile. Ma le incognite sono ancora molte

Il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio
Il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio Foto: Giuseppe Lami ANSA

MILANO - Poche certezze, molte le incognite: stando alle previsioni del Governo il reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle e del suo leader Luigi Di Maio, dovrebbe partire ad aprile. Allo stato non si conoscono tanti dettagli. Non si sa come funzionerà e, sulla base delle anticipazioni, mettendo sulla bilancia i pro e i contro sembrano esserci più ombre che luci. Il dato di partenza definito sicuro è rappresentato dal miliardo di risorse per potenziare i centri per l’impiego (Cpi). Ma poi tanto sicuro non è: la norma recita infatti «fino a un miliardo» e di questa somma si dice che si possono spendere 120 milioni nel 2019, 140 nel 2020 e 160 nel 2021 per i dipendenti. Sugli altri 880 milioni non si dice come dovranno essere spesi e chi autorizzerà a spenderli.

Assunzione di 4mila navigator

C’è poi un altro elemento che viene veicolato come sicuro: l’assunzione di 4mila «navigator» entro aprile. Ma anche questo tanto sicuro non sembra, o quantomeno non è chiara la competenza. Le assunzioni possono essere fatte per esempio da Anpal Servizi, controllata dall’Anpal (Agenzia per le politiche attive del lavoro)? In realtà, dovrebbero essere le Regioni a fare le assunzioni perché Anpal Servizi non può imporre i suoi dipendenti ai Cpi regionali. «A dicembre 2017 è stato concordato un piano di rafforzamento dei centri per l’impiego che prevedeva l’assunzione di 1.660 dipendenti – dice ad Askanews Gianni Bocchieri, direttore generale istruzione, formazione e lavoro della Regione Lombardia – perché non partiamo già da quelli? E’ vero che sono assunzioni a tempo determinato, ma andrebbero ad aggiungersi ai 4mila». Bocchieri spiega in modo chiaro la linea della Lombardia: «Siamo contrari che il potenziamento non avvenga da parte delle Regioni. Noi siamo pronti a fare i concorsi, a selezionare e a procedere alle assunzioni senza immaginare che ci possa essere l’Anpal Servizi a fare da general contractor».

E i privati?

Un altro elemento di confronto e su cui in Regione Lombardia hanno già messo le mani avanti nelle due riunioni con Di Maio è che in Lombardia non hanno alcuna intenzione di far retrocedere gli operatori privati. «Abbiamo fondato il sistema sulla collaborazione tra pubblico e privato. Una caratteristica del nostro sistema è che con la promozione del privato non è che vogliamo privatizzare i benefici e, quindi, i ricavi. Ma è esattamente il contrario». I rischi che in Lombardia si creino le file come in Sicilia sono uguali, ma la differenza è che lì ci sono 800 dipendenti e in Sicilia 1.800. «Il mercato del lavoro non funziona allo stesso modo. Noi abbiamo detto ai privati ‘partecipate anche voi al patto di servizio’. Come? Raccordandovi con i centri per l’impiego».

La riforma dei Centri per l'impiego

Secondo Bocchieri pensare di concentrare tutta la politica del reddito di cittadinanza sui Cpi significa di fatto «ingolfare» tutto. L’unica cosa che per ora appare chiara nella norma è che vanno fatte le assunzioni dei 4mila. Come potenziare con altri investimenti i Cpi ancora non è invece chiaro. E, soprattutto, «se la disciplina dell’assegno ha questa macchinosità, credo che per accettare una sola pratica ci vorranno giornate di lavoro e di controllo». Il dg istruzione, formazione e lavoro della Regione Lombardia non è pessimista, ma realista: «La vedo complicata. E’ complicato arrivarci. Ma noi non diciamo che non ce la faremo. Siamo pronti a lavorare già da oggi con un piano più preciso e puntuale. Intanto, ci dicano cosa hanno fatto in questi mesi».

I pro

Per Bocchieri il reddito di cittadinanza può essere uno strumento molto utile. «La misura sicuramente ha dei pregi – sottolinea – il fatto di prevedere una politica universale anche per integrare il reddito, per dare quindi un’indennità a una persona che sta cercando lavoro, va benissimo. Anzi, speravo che questo potesse essere l’assegno di ricollocazione e che non si limitasse, invece, a essere una misura da attivare solo per i disoccupati in Naspi da oltre quattro mesi. Può essere un elemento positivo se si rispettano alcune condizioni». Il fatto di aver previsto un miliardo per potenziare i Cpi è «un’altra notizia positiva – aggiunge – ma anche qui cerchiamo di capire come. Nelle pieghe delle parole ci sono le insidie. Non mi è chiaro come spendere gli altri 880 milioni dopo i 120 per assumere i 4mila. E’ in ogni caso positivo che ci sia il miliardo di investimenti, anche se con questi dubbi. E il fatto che si sia consapevoli che non tutti i disoccupati hanno bisogno dello stesso tipo di aiuto è un altro dato positivo. Ce ne sono alcuni che hanno difficoltà a rientrare nel mercato del lavoro anche con i servizi per l’impiego migliori del mondo».

I contro

Le note dolenti riguardano invece i tempi. «Avremmo potuto lavorarci già da un po' – dichiara Bocchieri – invece ci siamo visti due volti al ministero cui non è seguito nulla, se non le anticipazioni giornalistiche». Altri aspetti negativi, secondo il tecnico della Regione Lombardia, è la macchinosità per individuare la platea e per effettuare le verifiche sui requisiti per accedere a questo strumento. Infine, la possibilità di offrire tre occasioni di lavoro nei 18 mesi. Questo si lega ai tempi, ma è un altro elemento difficile soprattutto in alcune aree del Paese. «E secondo me le ipotesi di sostituire le occasioni di lavoro come condizione per avere l’assegno con lavori socialmente utili è un pericolo». Solo chi non ha vissuto la stagione degli Lsu può sottostimare il rischio e l’effetto negativo di questa previsione. Il rischio è che più che diventare uno strumento di politica attiva diventi un sussidio. «E’ positivo pensare a uno strumento di politica attiva universale, ma diventa un boomerang nella misura in cui non lo fai, perché diventa una dazione. A quel punto giustifichi chi dirà sempre di più che vuoi partire ad aprile perché a maggio ci sono le elezioni europee».