1 aprile 2023
Aggiornato 03:30
Economia

Manovra, Moscovici replica a Salvini: «Non sono Babbo Natale. E la disinvoltura non è la risposta»

Il commissario agli Affari Economici chiede «rispetto reciproco» al leader della Lega: «Non mi sono messo il vestito rosso o la barba bianca»

BRUXELLES - «Non mi sono messo il vestito rosso o la barba bianca e non sono Babbo Natale: sono il commissario agli Affari Economici e penso si debbano trattare queste questioni con rispetto reciproco, serietà e dignità. Non con disinvoltura e un’ironia che stride. Diamoci da fare perché c’è tanto lavoro, in questa situazione che nessuno ha voluto. Certo non noi. Il dialogo non è un’opzione, è un imperativo»: così il commissario europeo agli Affari economici replica a Matteo Salvini in un’intervista al Corriere della Sera. «Abbiamo lanciato un processo, ma il seguito non è già scritto: né il ritmo, né la traiettoria di riduzione del deficit e del debito. Per questo la disinvoltura non è la risposta adatta: troppo facile sparare sul pianista». 

Il ruolo dell'Ue secondo Moscovici
«Noi siamo un elemento, ma gli Stati decidono e l’Italia è sotto lo sguardo di tutti i governi, unanimi nel pensare che il Paese non sia sulla strada giusta. Tutti sono preoccupati per la rotta che allontana la riduzione del debito e rischia di non creare crescita. Semmai, l’opposto», afferma Moscovici. Questa procedura sarà utilizzata da Salvini e Di Maio in campagna per le europee. Ci ha pensato? «Ogni giorno. È la ragione per cui l’atteggiamento della Commissione è prudente. Il nostro compito non è picchiare più forte o più in fretta per far muovere i mercati. Né prendere posizione nel dibattito italiano: non ho commenti sull’opportunità di fare un programma sulla povertà o sulle infrastrutture». 

E il ruolo dei mercati
La commissione europea agita i mercati? «Non è il termometro che provoca la febbre, è la febbre che fa salire il termometro. A far reagireimercati non sono i commenti della Commissione, sempre prudenti. A maggior ragione dato che abbiamo a che fare con un governo che sappiamo essere particolare e con certi leader politici a volte aggressivi. Non sono sicuro che sarei altrettanto cauto con un altro governo», risponde il commissario europeo. «Da cittadino non condivido in niente le idee del capo partito Matteo Salvini. Lui è amico di Marine Le Pen, io in Francia la combatto. È un mio diritto, anche se mi hanno attribuito dichiarazioni che non erano mie. Per esempio quando ho parlato di piccoli Mussolini, mi stavo riferendo a una procedura lanciata dall’europarlamento su un altro Paese», chiarisce il responsabile degli affari economici nell’esecutivo comunitario. 

«Chiedo rispetto» ma «sono aperto al confronto»
«Ma stranamente» attacca il Commissario «in Italia c’è chi ha creduto di riconoscersi, non so perché. Invece nella mia funzione di commissario rispetto il ruolo istituzionale di Salvini e Di Maio e sono amichevole verso l’Italia, sostenitore della flessibilità, nemico delle sanzioni e fra i più moderati. Così fu coniprecedenti governi italiani, così è con questo». E Moscovici apre: «Continuerò a confrontarmi conimiei interlocutori e se a un certo punto ci fosse occasione di incontrare Salvini o Di Maio in conversazioni più informali, non sono contro».