9 dicembre 2024
Aggiornato 14:00
Pensioni

Quanto ci costerà «quota 100» per le pensioni? Lo spiega Boeri

La spesa nel primo anno sarà molto inferiore, dal 2019 e dal 2020 si alzerà: è quanto sostiene il presidente dell'Inps sulla base delle simulazioni

Il presidente dell'Inps, Tito Boeri
Il presidente dell'Inps, Tito Boeri Foto: Giuseppe Lami ANSA

ROMA – La spesa per introdurre «quota 100» per l'uscita dal lavoro «nel primo anno (2019, ndr) sarà nettamente inferiore ai successivi». Lo ha sottolineato il presidente dell'Inps, Tito Boeri, che nel corso di una conferenza stampa ha spiegato che «allo stato non abbiamo ancora una norma definita». Tuttavia, dalle anticipazioni della misura che andrà in un collegato alla legge di bilancio (finestre di uscita, estensione di opzione donna e Ape sociale) «una cosa è chiara: quali saranno le scelte, inevitabilmente una misura che apre alla possibilità di uscita nel primo anno avrà un costo molto inferiore rispetto al secondo. Ipotizzare che questa misura abbia una spesa pressoché uguale nel 2019 e 2020 cozza con le nostre simulazioni».

I calcoli dipendono dalla carriera
Boeri ha poi spiegato che sarebbe più corretto parlare di «quota 38 e 62» invece che di «quota 100» e che la spesa più bassa nel 2019 si giustifica anche per l'effetto delle finestre. «In ogni caso – ha detto – i numeri si basano su ipotesi. C'è ancora poca chiarezza sulle scelte, anche se non ci può essere un incremento così modesto di spesa tra il primo e secondo anno (300 milioni di euro nelle previsioni del governo, ndr)». I calcoli sull'assegno che si andrà a prendere «dipendono dalle carriere contributive» e, pertanto, è «fondamentale dare a tutti le informazioni il più possibile accurate per poter fare queste scelte». Il presidente dell'Inps ha ricordato che va in questa direzione l'idea dello strumento messo a disposizione dall'istituto, «La mia pensione futura», che è stato ampiamente utilizzato: «Sono state effettuate 16,4 milioni di simulazioni da parte di 5 milioni di contribuenti, molto vicini all'età di pensionamento».

Le simulazioni dell'Inps
Boeri ha aggiunto che le simulazioni si sono concentrate soprattutto nella fascia oltre i 50 anni. «Minore è la percentuale di giovani che ha utilizzato questo strumento», ha affermato. In sostanza, quasi uno su quattro ha chiesto quale sarà il suo assegno pensionistico futuro. Anche sulle previsioni tra uscite e nuovi ingressi nel mercato del lavoro Boeri ha manifestato dei dubbi. «Mi sembrano delle stime senza alcuna base empirica per quanto noi possiamo vedere dai dati a disposizione», ha concluso.