Voucher, quanta ipocrisia: la battaglia di Boeri contro i sindacati
Nel dibattito sui voucher, il presidente dell'Inps Tito Boeri ravvisa molta ipocrisia. Perché, ha detto, anche la Cgil ne ha usati massicciamente. Idem per la Cisl
ROMA - Nel dibattito di questi giorni sui voucher, il presidente dell'Inps Tito Boeri vede molta ipocrisia. Al punto da suscitare una vera e propria querelle con i sindacati. Il casus belli è stata l'osservazione al vetriolo diretta alla Cgil. Accusata di aver usato «75mila voucher» non solo a Bologna e non solo per i pensionati. «Anche altri sindacati hanno massicciamente usato questi strumenti, ad esempio la Cisl ne ha utilizzati per un valore di 1 milione e mezzo di euro» ha continuato, in un'intervista su 'La Repubblica', parlando dell'utilizzo dei voucher da parte dei sindacati.
Abuso
«Non c'è dubbio - ha affermato Boeri - che c'è stato un abuso dei voucher per le prestazioni temporanee e accessorie e che sono stati utilizzati per finalità molto differenti da quelle che il legislatore si era proposto. Qualche correttivo quindi serve. Ma cancellare i voucher sarebbe davvero sbagliato».
La Cgil risponde: basta fango
«Basta fango», invita lo Spi-Cgil, specificando che i pensionati che vengono retribuiti con i voucher per prestazioni di lavoro occasionale per il sindacato sono circa 600. «Si tratta di volontari in pensione - ha spiegato il sindacto dei pensionati della Cgil - che operano saltuariamente per un massimo di 3/4 ore al giorno in attività di supporto e di accoglienza nelle 4mila sedi presenti in tutto il territorio nazionale per un compenso massimo di 150 euro al mese». Il dato fornito dallo Spi-Cgil sul numero delle persone retribuite con i voucher «conferma quanto dichiarato dal presidente Inps, Tito Boeri, secondo il quale il sindacato ha speso nel 2016 circa 750mila euro in buoni lavoro. Ciò che invece il presidente non ha detto è quante persone sono state effettivamente retribuite in questo modo, forse perché questo dato avrebbe ridimensionato il problema che invece evidentemente si voleva sollevare».
Nessun caso
Dunque «non c'è alcun caso e nessuna esplosione di questo fenomeno, che continua ad essere limitato così come è stato dichiarato fin da subito. Non comprendiamo quindi il senso di questa continua e accesa campagna mediatica, di cui anche il presidente dell'Inps oggi si è reso impropriamente compartecipe e il cui unico scopo è quello di gettare fango sul sindacato. Da parte nostra infine non c'è alcuna ipocrisia visto che la Cgil nella sua proposta di legge "Carta dei diritti universali del lavoro" agli articoli 80 e 81 propone "l'introduzione di norme volte a regolamentare il lavoro subordinato occasionale e accessorio».
Correzione sì, cancellazione no
Ad ogni modo, secondo il presidente dell'Inps occorre correggere lo strumento dei voucher e ad esempio si potrebbe imporre un tetto mensile anziché annuale. Per Boeri, invece, cancellarli del tutto sarebbe «davvero sbagliato». «Non c'è dubbio che c'è stato un abuso dei voucher per le prestazioni temporanee e accessorie e che sono stati utilizzati per finalità molto differenti da quelle che il legislatore si era proposto. Qualche correttivo quindi serve. Ma cancellare i voucher sarebbe davvero sbagliato», sottolinea. Boeri propone «limiti all'utilizzo mensile anziché annuale dei voucher. Se vediamo che in un mese lo stesso datore di lavoro ha usato lo stesso lavoratore per molte ore con i voucher questo indica la sostituzione di un contratto di lavoro alle dipendenze con i voucher». Poi si possono «migliorare i controlli facendo arrivare direttamente all'Inps anziché al ministero gli sms di attivazione e rendendo finalmente operativo l'ispettorato nazionale del lavoro per assicurare che al voucher corrisponda effettivamente a un'ora lavorata».
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