Credito d'imposta IRAP: ecco le risposte alle domande più frequenti
La sua fetta più cospicua è destinata alle Amministrazioni regionali che grazie a questa tassa fronteggiano gli oneri delle strutture di assistenza medico-ospedaliera.

Nata come Decreto Legge nel 1997 l'Imposta Regionale Attività Produttive, conosciuta come IRAP, è diventata nel 2008 la principale fonte erariale per finanziare la Sanità nazionale. La sua fetta più cospicua è destinata alle Amministrazioni regionali che grazie a questa tassa fronteggiano gli oneri delle strutture di assistenza medico-ospedaliera.
Una tassa a tutti gli effetti mal vista perché colpisce il fatturato degli imprenditori, a prescindere dall'effettivo reddito cumulato nell'anno fiscale, anche se non sono soggetti ad alcuna attività di tipo commerciale. Le scadenze si pagano in due rate. La prima scade il 16 giugno versando il primo acconto insieme al saldo dell'anno precedente, e la seconda, il 30 novembre, serve a versare il secondo acconto.
Dal 2016 è possibile, per alcune categorie, beneficiare di un credito di imposta pari al 10% del valore lordo dell'IRAP, il cosiddetto credito Irap. Lo possono usare però solo i professionisti che non abbiano avuto dipendenti a libro paga e va calcolato in base al bilancio dell'anno precedente. Rimangono esenti le categorie che già godevano di questo beneficio, come gli imprenditori agricoli con un reddito inferiore ai 7000 euro. La detrazione può essere effettuata solo sul modello F24 dell'anno corrente.
Ovviamente i soggetti che non possono beneficiare di tale agevolazione si sono chiesti per quale ragione dovessero venire penalizzati o se non ci fosse in alternativa una agevolazione compensativa anche per loro. Querelle che è attualmente allo studio dei tecnici del Governo. Intanto anche gli imprenditori che hanno messo a libro paga qualche dipendente per brevi periodi si stanno chiedendo perché sia bastato solo un giorno di contratto per fare saltare l'agevolazione, mentre coloro che si avvalgono di collaborazioni occasionali, o compensano le prestazioni col sistema dei voucher, la percepiscono per intero.
Intanto, volendo tracciare un profilo di chi ottiene lo sconto, si possono considerare abilitate a richiederlo le Società di capitali e gli Enti commerciali, quindi le Società per azioni, le Società a responsabilità limitata, le Cooperative di lavoro, le Mutue Assicurative private e pubbliche. Si aggiungono a questa lista le Imprese individuali e le Società di persone, gli Istituti di Credito e di Finanziamento, le Aziende che offrono prodotti assicurativi, gli autonomi, i conduttori agricoli. Risultano esclusi gli Enti non a scopo di lucro, gli Enti pubblici e le Pubbliche Amministrazioni.
C'è comunque ancora una differenza tra le imprese e i lavoratori autonomi. Le prime infatti devono considerare il Credito Irap come reddito, mentre per gli autonomi non costituisce reddito. Da pagare, come già accennato, in compensazione sul modello F24 dell'anno seguente, alla sezione regioni, essendo il 90% destinato proprio alle Regioni per finanziare la Sanità pubblica, con un codice dedicato proprio a questo tributo, che è il 3883 e fa riferimento alla Legge che lo ha istituito, e cioè la L. N. 190 del 23/12/2014.
In effetti però le questioni ancora all'esame dei tecnici del Governo sono ancora parecchie e si attendono novità e aggiornamenti che potrebbero fare cambiare l'applicazione della norma. Per quanto le agevolazioni, in un paese come l'Italia in cui la selva delle imposte è più deleteria delle imposte stesse, siano sempre una boccata di ossigeno per le imprese e i lavoratori, almeno per i casi poco chiari, è sempre meglio chiedere aiuto.
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