Il Vaticano non deve pagare l'Ici arretrata all'Italia
Il Tribunale dell'Unione Europea ha dato ragione al Vaticano per quanto riguarda il mancato pagamento dell'Ici sugli immobili ecclesiastici dal 2008 al 2012. Ma non è escluso un ricorso alla Corte di giustizia da parte dei contendenti.
ROMA – Il Vaticano non dovrà restituire allo Stato italiano il mancato versamento dell'Ici dal 2008 al 2011. Lo ha deciso il Tribunale dell'Unione Europea, dando ragione alla Chiesa Cattolica nella disputa che risale al 2006, quando per la prima volta venne contestato il regime di esenzione fiscale concesso alle strutture della Santa Sede.
Il Tribunale dell'UE da ragione al Vaticano
Il Tribunale dell'Unione Europea ha dato ragione al Vaticano. I ricorsi per i presunti aiuti di Stato illegali verso gli enti ecclesiastici, che sarebbero stati perpetrati mediante un regime di esenzione fiscale per il pagamento dell'Ici dal 2008 al 2012, sono stati respinti dall'autorità giurisdizionale dell'UE. Secondo le stime dell'Anci, le casse statali dovranno così rinunciare a una cifra monstre che oscilla tra i quattro e i cinque miliardi di euro.
Le origini del contenzioso
Come ricorda Emanuele Bonini su La Stampa, il contenzioso risale al 2006, quando la scuola elementare Maria Montessori di Roma e il titolare di un Bed&Breakfast di San Cesareo sollevarono per primi la questione. La loro battaglia legale si è poi estesa coinvolgendo esponenti politici (come Maurizio Turco, allora appartenente al Partito Radicale) e divenendo un caso nazionale. Venne tirata in ballo, per sciogliere ogni dubbio, anche la Commissione europea, che all'epoca che era guidata da Josè Manuel Barroso.
I primi due pareri negativi della Commissione
Dopo i primi due pareri negativi, giunti rispettivamente nel 2006 e nel 2008, infine la Commissione europea dichiarò che si era effettivamente in presenza di aiuti di Stato incompatibili con le regole comunitarie. Ma nel 2012 l'Ici sparì e al suo posto comparve l'Imu. A quel punto, il pagamento dell'imposta comunale sugli immobili avrebbe potuto riguardare esclusivamente il periodo dal 2008 al 2012.
Non è escluso il ricorso alla Corte di giustizia
Tuttavia quei soldi non giunsero mai nelle casse dello Stato e oggi il Tribunale dell'UE ha accertato che la ragione è dalla parte del Vaticano. Secondo i giudici europei, risulterebbe infatti «assolutamente impossibile per la Repubblica italiana procedere al recupero degli eventuali aiuti illegittimi concessi nell'ambito delle disposizioni dell'Ici». Non è escluso, tuttavia, un possibile ricorso alla Corte di giustizia europea da parte dei contendenti.
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