28 agosto 2025
Aggiornato 01:30
aumenta la forbice tra francia e germania

Eurozona, le imprese UE rallentano: produzione ai minimi da 13 mesi

Secondo la società di ricerche Markit Economis la crescita del Pil del I trimestre potrebbe fermarsi al di sotto dello 0,3%

ROMA - Nuovo indebolimento della attività economica tra le imprese dell'area euro, pur rimanendo su una dinamica di crescita a febbraio. L'indice dei responsabili degli approvvigionamenti per l'insieme di manifatturiero e servizi è calato a 52,7 punti, dai 53,6 punti di gennaio. Secondo la società di ricerche Markit economics si tratta del valore più basso da oltre un anno, da 13 mesi, anche se resta ben superiore ai 50 punti che rappresentano il limite tra crescita e calo dell'attività.

La produzione rallenta
Il rallentamento, dice Markit, è il secondo consecutivo e riflette un indebolimento della produzione ma anche la terza frenata consecutiva della crescita dei nuovi ordini. Il lavoro inevaso, a causa del debole incremento dei nuovi ordini, rimane generalmente invariato. Inoltre con la stagnazione degli ordini in fase di lavorazione, le aziende hanno ridotto le nuove assunzioni di personale, riportando quindi l'incremento occupazionale più debole in cinque mesi.

Il manifatturiero ha registrato l'aumento più basso dal 2014
La produzione manifatturiera, a causa dell'ennesimo e incerto incremento dei nuovi ordini e delle esportazioni, ha registrato l'aumento più basso da dicembre 2014 raggiungendo livelli di quasi stagnazione. Prestazione migliore invece riportata dal settore dei servizi, anche se la crescita riportata è risultata la più lenta dallo scorso gennaio. Inoltre il forte deterioramento del livello di ottimismo relativamente all'attività futura del settore dei servizi sembra indicare un ulteriore indebolimento nei prossimi mesi.

Si allarga la forbice tra Francia e Germania
Intanto, sempre secondo Markit, si intensifica la contrazione dei prezzi, con l'aumentare delle pressioni deflazionistiche. Febbraio ha segnato il primo caso di due mesi consecutivi di contrazione dei prezzi dalla primavera del 2013. E si torna ad evidenziare una dinamica divergente tra le due maggiori economie dell'area euro. La Francia ha osservato un ritorno alla contrazione dovuta alla prima diminuzione, mentre la Germania continua a mantenere un ritmo di crescita sostenuto nonostante il tasso di espansione abbia raggiunto il valore più basso in sette mesi.

Aumentano le probabilità di altri stimoli da parte della Bce
Secondo Chris Williamson, capo economista di Markit «i dati deludenti dell'indagine Pmi di febbraio aumentano esponenzialmente le probabilità di altri stimoli da parte della Bce a marzo. L'indagine, non solo ha indicato il tasso di crescita economica più debole in appena più di un anno, ma si sono intensificate anche le forze deflazionarie. Durante il primo trimestre, a meno che non si assista a marzo ad un repentino cambio di direzione, dato improbabile se consideriamo gli indici Pmi che anticipano le tendenze, la crescita economica dovrebbe rallentare al di sotto dello 0,3 per cento».

La crescita potrebbe rallentare ancora piuttosto che accelerare
«Di fatto sembra più probabile che la crescita rallenti ulteriormente piuttosto che accelerare. La Francia rimane stagnante e la crescita della Germania è rallentata della debole domanda a livello globale che ha investito le proprie industrie manifatturiere. Le altre nazioni della regione hanno osservato le crescite più lente dallo scorso anno, in quanto le imprese campione continuano ad avere difficoltà dovute alla debole domanda sia domestica che estera. Conseguentemente alla debole domanda - conclude Williamson - il bisogno di essere competitivi sui prezzi è diventato un fenomeno largamente diffuso, e probabilmente causerà un aumento delle pressioni deflazionarie che di certo preoccuperà gli addetti alle politiche economiche».

(Fonte Askanews)