Petrolio, l'Arabia Saudita studia la quotazione del gigante Saudi Aramco
Lo ha annunciato il principe Mohamed bin Salmane, secondo in linea di successione a re Salmane, in una intervista al settimanale «The Economist». Intanto sui mercati il petrolio cancella le ampie perdite e vira in positivo.
RIYAD - L'Arabia Saudita sta studiando la possibile quotazione in Borsa del suo gigante petrolifero, Saudi Aramco, e deciderà se procedere nei mesi a venire. Lo ha annunciato il principe Mohamed bin Salmane, secondo in linea di successione a re Salmane, in una intervista al settimanale The Economist. «Penso che sia nell'interesse del mercato saudita e di Aramco. Si tratta di una cosa che stiamo studiando», ha detto.
La quotazione interverrebbe in una delle fase più difficili del mercato petrolifero degli ultimi anni. Le quotazioni dell'oro nero hanno appena toccato nuovi minimi da 11 anni, in un quadro di generalizzato eccesso di offerta che secondo molti osservatori è stato favorito proprio dalla forte produzione scelta dall'Arabia Saudita, primo produttore mondiale.
Il petrolio cancella le ampie perdite e vira in positivo
A New York il Wti a febbraio sale dello 0,1% a 34,01 dollari al barile dopo essere arrivato fino a 32,10 dollari, minimi del dicembre 2003. A Londra il Brent con la stessa scadenza aggiunge lo 0,2% a 34,30 dollari al barile ma oggi è scivolato fino a quota 32,16 dollari, minimi dell'aprile 2004.
Il greggio - già sotto pressione ieri - recupera quota con l'azionario americano. Sui mercati sembra ritornare la calma dopo la mossa delle autorità di borsa cinese di sospendere lo stop automatico agli scambi. La misura, introdotta per la prima volta lunedì e da allora scattata due volte, è stata ampiamente criticata. La Consob cinese ha ammesso che i cosiddetti «circuit braker» non hanno portato ai risultati sperati.
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