17 agosto 2025
Aggiornato 23:30
La leader della Cgil alla festa dell'unità

Jobs act, Camusso: «L'urgenza è la lotta contro il caporalato»

La Cgil ricorda che con il ministro Martina c'é stato un incontro positivo, ma aspetta che il governo mantenga la parola sulle norme - da varare entro 15 giorni - per combattere il caporalato

BOLOGNA (askanews) - Non modificare l'articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori che vieta di utilizzare gli impianti audiovisivi di sorveglianza e le attrezzature in dotazione ai dipendenti per controllare a distanza i lavoratori. E' quanto auspica il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, in vista della presentazione degli ultimi decreti attuativi del Jobs act attesi dal governo per venerdì. E ricorda al governo l'impegno che ha preso contro il caporalato.

Camusso: No ai controlli a distanza sui lavoratori
«Mi pare sia difficile fare previsioni viste le notizie che si rincorrono - ha detto Camusso a margine di un dibattito alla Festa dell'Unità di Bologna -, mi auguro che si occupino davvero di politiche attive e che torni la norma che difende i lavoratori sui controlli a distanza però lo valuteremo quando vedremo i decreti». Servono invece urgentemente «norme fattive» per contrastare il fenomeno del caporalato, che possano valere già per le campagne agricole stagionali in corso, ha chiesto il segretario generale della Cgil.

15 giorni per le norme contro il caporalato
«C'è già stato un primo incontro con il ministro Martina e gli altri ministri che ha avuto uno svolgimento positivo - ha ricordato Camusso - il governo ha chiesto 15 giorni e saremo molto attenti al fatto che siano davvero 15» perché «bisogna cominciare ad avere delle risposte che valgano anche per le campagne agricole stagionali in corso. Le ipotesi che sono state fatte - ha aggiunto - raccolgono molto della battaglia che è stata fatta organizzando i lavoratori migranti, c'è un'urgenza che si traducano davvero in norme fattive, anche se devo dire che le cronache di questa estate hanno avuto l'effetto di intensificare i controlli. E' sempre drammatico che ci sia bisogno del morto perchè si affronti il tema della qualità e della regolarità del lavoro».