Martina e Orlando dichiarano guerra al caporalato
L'impegno dei due ministri in una lettera a La Repubblica
ROMA (askanews) - «La piaga del caporalato nel nostro Paese purtroppo è ancora aperta e queste settimane ci hanno consegnato fatti drammatici che nessuno può minimizzare. Morire di lavoro nei campi e lavorare a due euro l'ora è inaccettabile, così come lo sono gli atteggiamenti omertosi che avvolgono troppo spesso questi fatti».E' con queste parole che i ministri delle Politiche agricole e della Giustizia, Maurizio Martina e Andrea Orlando hanno confermato in una lettera a La Repubblica il loro impegno contro il caporalato, sottolineando come «la necessita' di alzare il livello di consapevolezza e contrasto a questi fenomeni e' un dovere immediato» per tutti noi.
Domani vertice straordinario contro il caporalato
I ministri hanno proposto dunque di partire «da una strategia per il rafforzamento dei controlli ispettivi in campo, perchè nessuna norma può essere davvero utile se non si attiva una forte azione di controllo e presidio dei territori. Su questo siamo impegnati con i ministri Alfano e Poletti, gli organismi ispettivi e le forze dell'ordine. Il prossimo 27 agosto si terrà un vertice nazionale a partire da questa priorità a cui deve contribuire in modo significativo anche il nascente Ispettorato nazionale del lavoro e un modello organizzativo in grado di attivare rapidamente task force locali».
Intensificheremo i controlli
Accanto al rafforzamento dei controlli è necessario «assolutamente coinvolgere tutti gli attori delle filiere produttive maggiormente esposte a questo fenomeno» e «rafforzare le norme di contrasto al caporalato». Per esempio, è la prosposta dei due ministri, con l'estensione «delle misure di prevenzione patrimoniale antimafia a chi si avvale di caporali, alla responsabilità dell'impresa che ne beneficia 'a valle' e all'avvio operativo di programmi specifici per sostenere e accompagnare il lavoratore che denuncia il proprio caporale».
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