La crisi Alitalia è una crisi di tutto il trasporto aereo della Penisola
I dati di questa crisi sono contenuti nella documentazione allegata dalla Commissione europea alla proposta di stanziamento di 1,4 milioni di euro per aiutare 184 ex dipendenti del vettore di bandiera a ricollocarsi. E il contesto descritto dall'Ue dimostra come la crisi Alitalia in realtà rifletta un problema che ha anche dimensioni europee.
ROMA (askanews) - La crisi che ha coinvolto Alitalia è una crisi di tutto il trasporto aereo della Penisola: nei sei anni intercorsi tra il 2008 e il 2013 ha visto sparire un posto di lavoro su cinque, specialmente nel Lazio. I dati di questa crisi sono contenuti nella documentazione allegata dalla Commissione europea alla proposta di stanziamento di 1,4 milioni di euro per aiutare 184 ex dipendenti del vettore di bandiera a ricollocarsi. E il contesto descritto dall'Ue dimostra come la crisi Alitalia in realtà rifletta un problema che ha anche dimensioni europee.
La Commissione ricorda infatti che nel periodo 2008-2012, mentre il traffico aereo aumentava del 4,6 per cento l'anno a livello mondiale, tra Europa e resto del mondo cresceva a un ritmo più lento, il 2,4 per cento. Questo «ha portato a una diminuzione della quota di mercato della Ue nel settore dei trasporti aerei», misurata in ricavi passeggeri/km (Rpk). «La stessa tendenza è proseguita nel 2013 e nel 2014. Il traffico aereo in Europa è cresciuto del 3,8 per cento nel 2013 e del 5,7 per cento nel 2014 rispetto all'anno precedente ma in misura inferiore alla media mondiale, rispettivamente 5,2 e 6,3 per cento».
Attualmente rappresenta il 38 per cento del traffico aereo mondiale (misurato in Rpk) cioè 1 punto percentuale in meno rispetto al 2012. Il Medio Oriente - dove ha sede Etihad, il socio forte di Alitalia - resta la regione a più rapida crescita a livello globale, con un'espansione del 10,9 per cento nel 2013 e del 13,4 per cento nel 2014 e una quota del 14 per cento del traffico internazionale. E mentre il volume globale del traffico tra Europa e Asia cresceva del 7 per cento circa ogni anno, il traffico Europa-Asia lungo le rotte del Medio Oriente aumentava del 20 per cento circa all'anno.
In termini di traffico di transito, il Medio Oriente vanta ottimi risultati in tutti e tre i grandi aeroporti di Doha, Abu Dhabi e Dubai, che servono il 15 per cento circa dell'intero traffico dall'Asia verso l'Europa e dall'Europa verso il Pacifico sud-occidentale. Secondo la Commissione «il forte aumento del numero di passeggeri trasportati da e verso l'Italia registrato da compagnie che operano da tali aeroporti è avvenuto soprattutto a spese di Alitalia».
La diminuzione del numero di passeggeri trasportati nel 2014 rappresenta un calo del 3,6 per cento rispetto al 2013 e del 6,4 per cento rispetto al 2012. Flessioni, si legge, avvenute «in concomitanza con perdite accumulate a partire dalla privatizzazione di Alitalia (2009), che nel primo trimestre del 2014 avevano raggiunto 1,137 miliardi di euro. Questi eventi congiunti hanno dato luogo a 1.249 esuberi nel Gruppo Alitalia» per i quali l'Italia ha chiesto il sostegno del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg).
La maggior parte degli esuberi si concentrano nel Lazio, nel cui territorio sono andati persi, nel periodo 2008-2013, oltre 38.000 posti di lavoro. «Nello stesso periodo - rileva l'esecutivo comunitario - l'occupazione nel settore del trasporto aereo italiano è diminuita di quasi il 20 per cento. Gli esuberi del Gruppo Alitalia aggravano ulteriormente una situazione occupazionale già difficile».
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