Il Pil italiano dovrebbe crescere nel 2015 dello 0,7%
I dati sono incoraggianti. Nel secondo trimestre il tasso di crescita è stato vicino a quello positivo dei primi tre mesi
ROMA (askanews) - La ripresa si consolida e nel 2015 il Pil dovrebbe crescere dello 0,7%. Lo afferma l'Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) in una 'nota sulla congiuntura'. Le tendenze degli ultimi tre mesi, infatti, «appaiono coerenti con una crescita dell'attività economica dello 0,7%, quale era prevista nel Def di aprile. In effetti le stime più recenti dei previsori tendono a convergere verso questo valore».
L'economia è in graduale ripresa
«Gli indicatori congiunturali del periodo aprile-giugno - spiega l'Upb - segnalano la continuazione della fase di graduale ripresa dell'economia, a ritmi prossimi a quelli dei primi tre mesi (tra lo 0,2% e lo 0,3%) e con una maggiore diffusione delle dinamiche positive alle componenti della domanda». Questo trend «sarebbe favorito dal graduale allentamento delle condizioni dell'offerta di credito tanto alle famiglie che alle imprese. Sarebbe proseguita, in particolare, la forte espansione degli investimenti in mezzi di trasporto, con un effetto di traino per il processo di accumulazione nel suo complesso». Gli investimenti in costruzione, invece, «avrebbero frenato, con l'esaurirsi della spinta dei fattori transitori all'opera nel primo trimestre».
Aumentano i consumi delle famiglie
«I consumi delle famiglie - spiega l'Ufficio parlamentare di bilancio - sarebbero tornati sul sentiero moderatamente positivo che ha contrassegnato la fase di lento recupero dell'ultimo anno, beneficiando del miglioramento del potere d'acquisto, ma venendo contenuti dalla maggiore propensione al risparmio». Le esportazioni «avrebbero risentito parzialmente della frenata dei paesi emergenti, grazie al deprezzamento del cambio e al maggiore orientamento geografico verso i mercati in crescita del Nord America e dell'Europa». Il contributo della domanda estera netta all'aumento del Pil «potrebbe essere, però, risultato limitato dall'accelerazione delle importazioni su cui in parte si scaricano gli impulsi della maggiore domanda interna, in particolare quella di mezzi di trasporto».
Segnali favorevoli anche nella manifattura
Per i settori produttivi, secondo la nota sulla congiuntura, «si sono confermati i segnali favorevoli nella manifattura. Dopo la contenuta flessione di aprile, l'indice della produzione industriale ha segnato un balzo a maggio, che proietta la crescita acquisita nel secondo trimestre a circa lo 0,9%, in accelerazione rispetto ai precedenti tre mesi. Il traino all'industria - conclude l'Upb - è ancora fornito dalle produzioni di beni strumentali, grazie al marcato recupero della fabbricazione di autoveicoli in risposta alla maggiore domanda sia interna che estera. Una ripresa più moderata c'è stata per i beni intermedi». Nel complesso, a maggio, «l'evoluzione tendenziale dell'indice generale di produzione è apparsa in netto miglioramento (+3%), attestandosi sui ritmi di crescita di metà 2011».
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