Da Comune e Regione arrivano 501 milioni per salvare Atac
E' un piano di emergenza quello annunciato dal sindaco Ignazio Marino in occasione della conferenza stampa tenutasi in Campidoglio nel primo pomeriggio per annunciare il futuro dell'Atac. Insieme alla Regione Lazio, il Comune di Roma si dice pronto a rilanciare l'azienda
ROMA (askanews) - Una riunione convocata dalle 8 di stamattina con il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, e un piano d'emergenza da 501 milioni di euro per salvare Atac, e poi cercare un partner industriale per avviare rapidamente la privatizzazione. È la soluzione trovata dal sindaco di Roma Ignazio Marino alla crisi del trasporto locale romano che in questi giorni ha raggiunto i livelli più critici.
In cerca del privato per risollevare l'azienda pubblica
«Ho scelto di affrontare i problemi finanziari di Atac con una nuova ricapitalizzazione che sfiora i 200 milioni di euro in beni e denaro liquido, di cui si è fatto carico il Comune di Roma con l'approvazione dell' assestamento di bilancio», ha detto il sindaco di Roma, Ignazio Marino, durante la conferenza stampa sul futuro di Atac convocata in Campidoglio. All'impegno del Comune si aggiunge quello della Regione Lazio, «di trasferire entro il 30 settembre 2015 301 milioni come pagamento di vecchi contributi negati dalle destre negli scorsi anni». Insieme a Zingaretti, Marino ha anche deciso che, pur mantenendo la maggioranza pubblica nella gestione dell'azienda, si metterà a cercare un partner industriale, anticipando la privatizzazione prevista entro il 2019 dalla direttiva europea sui servizi pubblici. «L'unica alternativa - ha chiarito il sindaco - era chiudere Atac, portare i libri in tribunale e chiudere l'azienda mettendo a rischio lavoratori e servizio. Sarebbe stata la soluzione più facile ma penso che così possiamo farcela senza arrivare a una situazione così drammatica».
Il diverbio con l'assessore Improta
Dunque in corso a Roma c'è la ricapitalizzazione per l'azienda dei trasporti pubblici che tanto fa discutere e arrabbiare i romani. Il primo cittadino, nel corso della conferenza stampa convocata in Campidoglio proprioo per discutere il destino di Atac, ha affermato che la soluzione proposta è l'unica alternativa utile per salvare capre e cavoli. Atac dunque aprirà ai privati e il sindaco annuncia di mettere fine a quel Consiglio di Amministrazione che si è dimostrato del tutto inefficiente nell'espletare il servizio dell'azienda. Parte delle colpe ricadono anche sulla testa dell'Assessore alla Mobilità e ai Trasporti Guido Improta, al quale Marino chiede la formalizzazione delle dimissioni. Non manca una polemica tra i due: pare infatti che Improta avesse già rassegnato le dimissioni, reputando «spiacevole» l'uscita del sindaco che «Ha preferito invece abbandonare la riunione prima della sua conclusione e chiedermi a mezzo stampa le dimissioni». Allo stesso tempo, a detta di Improta, è sgradevole l'atteggiamento di un sindaco che tenta di addebitare i disagi degli ultimi tempi all'assessore e al Consiglio di Amministrazione di Atac, «dimenticandosi le valutazioni che abbiamo condotto in questi mesi e che coinvolgono anche altri livelli istituzionali».