Obama difende le trivelle nell'Artico
Il presidente degli Usa ha spiegato che il petrolio è una fonte di energia «importante» e che l'estrazione di greggio nel mare di Chukchi, al largo dell'Alaska verrà fatta in «modo sicuro e appropriato». Prosegue la protesta di Seattle, città che farà da base alle piattaforme petrolifere di Shell
WASHINGTON – Il presidente degli Usa, Barack Obama, ha difeso l'autorizzazione data a Shell dal dipartimento degli Interni, per trivellare l'Artico alla ricerca di idrocarburi. Obama ha spiegato che il petrolio è una fonte di energia «importante» e che l'estrazione di greggio nel mare di Chukchi, al largo dell'Alaska verrà fatta in «modo sicuro e appropriato».
Obama, transizione graduale a rinnovabili
L'inquilino della Casa Bianca ha detto: «Lavoro con il resto del mondo per ridurre le emissioni di CO2 e per sostituire, gradualmente, le energie fossili con energia pulita», sottolineando di aver autorizzato le perforazioni solo a patto che il gruppo anglo-olandese ottenga i permessi appropriati dalle agenzie ambientali e di protezione degli animali. «Nel frattempo - ha aggiunto Obama - continueremo ad utilizzare le energie fossili e, quando ciò può essere fatto in modo sicuro ed appropriato, la produzione del petrolio e del gas naturale è importante». Infine il presidente americano ha ricordato che Shell ha presentato la richiesta di perforazioni diversi anni fa, ma «l'abbiamo rinviata a lungo finché non ci sono state fornite delle garanzie come mai in precedenza».
La protesta di Seattle
Intanto prosegue la protesta contro le trivelle nell'Artico a Seattle (Wa), dove un'ampia fascia dell'opinione pubblica ha espresso il suo malumore. L'autorità portuale della città ha chiesto che venga rinviato l'arrivo delle piattaforme petrolifere di Shell, anche se non ha recesso il contratto di affitto per un suo terminal, stipulato con la compagnia anglo-olandese all'inizio dell'anno. Anche il sindaco della città Ed Murray, si è schierato contro l'uso di Seattle come base per le trivellazioni nel Mare di Chukchi. «Abbiamo bisogno che il nostro porto, le nostre imprese, la nuova economia, si concentrino su cose come l’energia pulita del futuro e non sulla vecchia economia che sta scomparendo, come il petrolio», ha detto il primo cittadino.
Sierra Club, terribile errore
Secondo il maggiore gruppo ambientalista americano, il Sierra Club, l'estrazione di idrocarburi in Alaska è un «terribile errore» e «la resistenza di Seattle deve essere solo l’inizio, perché non possiamo permettere che questo accada. Se Shell finisce per trivellare nell’Artico, gran parte della responsabilità ricadrà sul presidente Obama e sulla sua amministrazione». Sierra Club ha ricordato che il dipartimento degli interni «ha calcolato che le probabilità di una grande fuoriuscita di petrolio sono del 75%». Inoltre per l'associazione «non esistono metodi comprovati per rispondere ad una tale fuoriuscita» e «una tale fuoriuscita inciderebbe sui pesci, uccelli di tutto il mondo e sui mammiferi marini come gli orsi polari, i trichechi, le foche e balene della Groenlandia e i beluga».