28 agosto 2025
Aggiornato 00:30
A rischio posti di lavoro e sviluppo economico

I sindacati chiedono un incontro con Mps

Di fronte alla situazione di Banca Mps e le dichiarazioni su possibili, future, aggregazioni la "preoccupazione dei sindacati è quella di difendere gli interessi del territorio intesi come posti di lavoro e sviluppo economico". Oggi le organizzazioni di categoria hanno incontrato i rappresentanti del Comune e della Provincia.

Siena (askanews) - Di fronte alla situazione di Banca Mps e le dichiarazioni su possibili, future, aggregazioni la «preoccupazione dei sindacati è quella di difendere gli interessi del territorio intesi come posti di lavoro e sviluppo economico». E' quanto si legge in una nota di Fabi, Fiba, Fisac, Ugl Credito e Uilca di Siena, che ieri sera hanno incontrato il presidente della Provincia Fabrizio Nepi e il sindaco Bruno Valentini. A loro, affermano i sindacati, «abbiamo reiterato le nostre preoccupazioni rispetto alla fase che sta vivendo la Banca Mps, ed in particolare rispetto alle dichiarazioni dei massimi esponenti della Fondazione Mps e della Banca stessa, in cui si danno per scontate fusioni e/o aggregazioni, ed in cui si insinua che la difesa del territorio significhi prevalentemente difesa di poltrone e potere».

I sindacati chiedono un incontro con la Fondazione
Sindaco e presidente della Provincia, prosegue la nota, hanno detto che «la difesa del territorio non può essere dipinta come un'elargizione di prebende o spartizione di poltrone, ma deve essere rappresentata per quello che è: interesse per lo sviluppo economico e sociale che Banca e Fondazione possono e devono garantire a Siena e alla Toscana». I sindacati chiedono anche che la questione Mps sia «portata anche sui tavoli di Regione Toscana e Governo, senza per questo diventare terreno di campagne elettorali». I sindacati ribadiscono infine la richiesta di un incontro con il presidente della Fondazione Marcello Clarich: «Negare il confronto con i rappresentanti dei lavoratori del territorio su cui la Fondazione opera - concludono - significherebbe non avere rispetto per la comunità senese».