18 agosto 2025
Aggiornato 21:30
Vertenza Whirlpool

Caldoro: «Carinaro non si tocca, faremo la nostra parte»

La chiusura dello stabilimento Whirlpool ex Indesit di Carinaro è "inaccettabile, irragionevole e per alcuni aspetti anche provocatoria". A dirlo è il governatore campano, Stefano Caldoro, parlando a Napoli al suo ritorno da Roma dove ha preso parte all'incontro svoltosi presso il Mise sulla vertenza Whirlpool.

Napoli (askanews) - La chiusura dello stabilimento Whirlpool ex Indesit di Carinaro è «inaccettabile, irragionevole e per alcuni aspetti anche provocatoria».A dirlo è il governatore campano, Stefano Caldoro, parlando a Napoli al suo ritorno da Roma dove ha preso parte all'incontro svoltosi presso il Mise sulla vertenza Whirlpool. Il presidente della Regione ha poi dichiarato: «Siamo pronti a fare la nostra parte e a risolvere il problema con fondi per politiche attive del lavoro e, se necessario, per contratti di sviluppo per l'ammodernamento dell'azienda. Noi - ha proseguito - difendiamo i posti di lavoro, le nostre aziende e i nostri stabilimenti».

30 mln di euro per il Sud da Whirlpool sono pochi
Per Caldoro un'azienda multinazionale che viene a investire circa 500 milioni di euro in Italia e che aumenta la produzione, non può fare un investimento di circa 30 milioni di euro al Sud perché «sono pochi». «Noi siamo pronti a fare la nostra parte, ma è del tutto irragionevole che si aumenti la produzione e i volumi e si chiuda uno stabilimento da noi al Sud con più di 800 lavoratori. Per noi questa è una condizione. Non siamo disponibili a discutere se non su questo dato di partenza, ossia che lo stabilimento deve rimanere aperto e restare un sito produttivo».

La Regione ci mette la faccia
Riferendosi, poi, al vertice di oggi nella Capitale, Caldoro ha spiegato: «Il governo ha detto che la trattativa si farà a Roma, la faremo con le parti sociali e con i sindacati condividendo la nostra impostazione. La Regione - ha proseguito - ha detto che ci mette la faccia nel senso che non è solo una richiesta di rivendicazione ma anche cose concrete, significa fondi che siamo pronti a mettere per le politiche attive del lavoro così come abbiamo fatto per Fiat, Fincantieri e Alenia».