ROMA – Entro metà aprile avrebbe dovuta essere resa pubblica la carta che indica le aree idonee ad ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari (Cnapi), ma la scadenza non verrà rispettata e slitterà di almeno tre mesi. Questo il sunto del comunicato congiunto dei ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico, al quale è immediatamente seguito quello dell'assessore all'Ambiente della Regione Sardegna, Donatella Spano, che ha scritto a Roma per ribadire il «fermo no» del suo territorio ad accogliere il sito.
LA MAPPA RIMANE SEGRETA - «Non è stata scelta ancora alcuna area per il deposito delle scorie nucleari. La procedura per definire il luogo che dovrà ospitarlo segue fin dal suo avvio un iter trasparente e aperto al massimo coinvolgimento di cittadini e istituzioni locali», hanno scrittoi due ministeri. «In questo momento - hanno spiegato da Roma - sono in corso le valutazioni tecniche dei ministeri competenti, Ambiente e Sviluppo, sulla Carta Nazionale (Cnapi) redatta da Sogin che individua le aree potenzialmente idonee, nell'ordine di alcune decine dislocate in varie regioni italiane, seguendo i criteri dettati dalle linee guida dell'Ispra, che agisce quale Autorità per la sicurezza nucleare nazionale. Il testo verrà trasmesso nuovamente a Sogin, che lo renderà pubblico nel tempo necessario ad adeguarlo alle prescrizioni dei dicasteri».
SI CERCANO COMUNI CANDIDATI – Una volta resa pubblica la Cnapi, ci sarà una fase di consultazione pubblica della durata di quattro mesi, cui prenderanno parte le regioni e gli enti locali interessati, i rappresentanti dei cittadini e la comunità scientifica. «E' previsto per settembre-ottobre di quest'anno il seminario nazionale indetto da Sogin (inizialmente previsto per giugno, ndr) e la conseguente redazione della Carta delle aree idonee (Cnai), in cui è individuata una rosa ristretta di realtà locali tra quelle che, rispondendo ai criteri tecnici previsti, avranno proposto la loro candidatura», hanno spiegato i due ministeri.
SENZA CANDIDATURE DECIDE IL GOVERNO - «Il testo - è scritto nella nota - verrà trasmesso entro i successivi novanta giorni al ministero dello Sviluppo per l'approvazione finale dell'area di destinazione dei rifiuti nucleari, che avverrà di concerto con il ministero dell'Ambiente e acquisito il parere dell'Ispra. Solo nel caso in cui non si dovesse registrare il necessario consenso su un luogo verrà istituito un comitato interministeriale che, nel rispetto delle osservazioni tecniche e del confronto con le realtà territoriali, sarà chiamato a individuare la zona idonea».
LA SARDEGNA DICE NO - Come anticipato la notizia dello slittamento dei tempi ha provpocato l'immediata reazione dell'assessore della Regione Sardegna alla Difesa dell'Ambiente, Donatella Spano, che ha inviato una lettere al ministro dell'Ambiente e dello Sviluppo economico ribadendo «il fermo no della Regione». Spano ha spiegato: «Coinvolgimento dei territori e trasparenza sono passaggi irrinunciabili, in un iter delicato come quello per l'ubicazione del deposito nazionale, come affermano i ministri che si impegnano a garantire la partecipazione delle comunità locali. La Regione Sardegna ha dimostrato in tutti i modi e in tutte le sedi la sua indisponibilità ad ospitare il sito e continuerà a farlo, per le ragioni più volte espresse, che vanno dall'esigenza di riequilibrare le servitù che già sopporta a quelle legate allo sviluppo economico».
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