28 agosto 2025
Aggiornato 03:30
M5S contro la realizzazione di una doc interregionale del vino made in Friuli

La guerra del Pinot grigio

Produttori friulani sul piede di guerra. Il motivo? La proposta, avanzata dal Veneto, di creare un doc unitario del Pinot grigio tra le tre regioni di produzione: Friuli, Veneto, Trentino. E se anche l'assessorato friulano competente ha accettato l'iniziativa, i produttori non sembrano aver fatto altrettanto. La loro priorità è quella di difendere un prodotto orgogliosamente made in Friuli.

ROMA - Aziende friulane in protesta. Il motivo? La proposta di realizzare un doc interregionale per uno dei prodotti più rappresentativi del made in Italy: il Pinot grigio. Un doc che dovrebbe chiamarsi generalmente «Delle Venezie», ma che in realtà viene realizzato nei territori del Friuli, del Veneto e del Trentino. Si è occupato della vicenda il parlamentare del Movimento Cinque Stelle Walter Rizzetto, sottoponendo la questione all'attenzione della Camera. L'idea, che implicherebbe dunque l'unificazione delle tre principali aree di produzione del Pinot grigio - prodotto che vende 300 milioni di bottiglie l'anno principalmente negli Usa,in Germania e in Inghilterra - è stata avanzata dalla regione Veneto. L'intento, riporta l'interrogante, pare essere quello di tutelare la peculiarità del vino in questione, evitando imitazioni e scongiurando cali di prezzo.

DALLA REGIONE FRIULI UN SÌ, DAI PRODUTTORI FRIULANI UN NO - Eppure, i vinicoltori friulani sono disposti anche a ricorrere a vie legali, pur di tutelare l'unicità di un prodotto rappresentativo per la propria regione. «Il Comitato promotore per la difesa del vino friulano», ha sottolineato l'interrogante, «ha espresso la propria contrarietà all'iniziativa veneta, precisando per l'appunto che non c’è assolutamente la volontà di costituire una doc con il Veneto e che contro l'eventuale attuazione di questo progetto saranno proposti ricorsi giudiziari per tutelare la produzione di Pinot grigio del Friuli Venezia Giulia».Il progetto, infatti, «prevede la cancellazione di tutte le storiche Igt friulane utilizzate e valorizzate da decenni e, inevitabilmente, metterebbe a rischio anche l'esistenza delle storiche denominazioni a origine controllata del Friuli Venezia Giulia». La questione è complessa, soprattutto perché, a fronte di una disponibilità registrata dai dirigenti dell'assessorato all'agricoltura del Friuli, i produttori friulani non sono stati invece minimamente interpellati: se lo fossero stati, avrebbero certamente espresso parere sfavorevole a un'iniziativa che, secondo l'interrogante e non solo, «danneggerebbe il Pinot grigio friulano».

IL VENETO AVREBBE UN RUOLO DI PRIMO PIANO - Il disaccordo è legato anche al fatto che il Veneto e le sue istituzioni, essendo i principali sponsor del progetto Pinot grigio doc delle Venezie, diventerebbero i motori dirigenziali della produzione, anche per ovvi motivi di dimensione territoriale. Pertanto, ha affermato l'interrogante, «la produzione del Friuli Venezia Giulia – con la propria storia, cultura e identità – sarebbe inevitabilmente danneggiata». Rizzetto, insomma, è perentorio: «è assurdo a giudizio dell'interrogante che i responsabili regionali del Friuli Venezia Giulia abbiano espresso la volontà di aderire al progetto senza consultare gli imprenditori del comparto in questione. Altre regioni come l'Alto Adige, che, come il Friuli Venezia Giulia ha una forte identità produttiva, hanno immediatamente espresso il loro dissenso all'iniziativa».

UNA DOC DISOMOGENEA POTREBBE AVERE L'APPROVAZIONE DEL COMITATO? - Oltretutto, la presentazione del progetto dovrebbe essere accompagnata anche dall'adesione «di un consistente numero di produttori regionali, come è avvenuto per la doc Friuli Venezia Giulia. Sicché, in mancanza dell'adesione dei produttori l'iniziativa non può essere realizzata». Anche perché, ha osservato Rizzetto, non si può parlare di vino senza parlare del territorio che lo produce: «è bene evidenziare che un prodotto come il vino e indissolubilmente legato al territorio, pertanto, per il buon andamento del comparto è necessario tutelare il prodotto regionale. Inoltre, proprio per il legame al territorio, si esclude che una doc dalle caratteristiche assolutamente non omogenee per terreno, clima, potrebbe superare l'approvazione del comitato nazionale delle doc».

RIZZETTO: TUTELIAMO IL PINOT FRIULANO - Da qui, il deputato pentastellato ha chiesto al Ministro competente e all'esecutivo «quali siano gli orientamenti [...] in merito ai fatti premessi» e «se e quali iniziative di competenza intenda intraprendere il Ministro per tutelare il prodotto Pinot Grigio del Friuli Venezia Giulia, le aziende produttrici sarebbero irrimediabilmente pregiudicate con danno all'economia della regione, qualora sia costituita la doc interregionale come esposto in premessa». L'intento, in ultima istanza, è quello di tutelare una straordinaria ricchezza regionale da un'iniziativa che potrebbe danneggiare le specificità del Pinot orgogliosamente made in Friuli.