25 aprile 2024
Aggiornato 02:00
L'allarme dei CAF

Con il nuovo Isee a rischio diversi servizi

Il modello di Indicatore della situazione economica equivalente avrebbe dovuto essere già operativo dal 1 gennaio, ma non è stato ancora raggiunta un'intesa fra Centri di assistenza fiscale e Inps.

ROMA - Il nuovo modello di Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) avrebbe dovuto essere già operativo dal 1 gennaio, ma non è stato ancora raggiunta un'intesa fra Centri di assistenza fiscale (Caf) e Inps. Un ritardo che potrebbe mettere a rischio diversi servizi, dall'iscrizione agli asili nido comunali, alle agevolazioni per gli affitti, gli sconti sulle bollette delle utenze domestiche, la rateizzazione delle cartelle esattoriali e la definizione delle rette universitarie. Questo per quelle famiglie (stimate intorno a 1,2 milioni) che ricorrono all'assistenza dei Caf per compilare la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) necessaria per elaborare il valore Isee. Senza il modello Isee infatti non è possibile richiedere le agevolazioni, in base alla propria fase di reddito, per diversi servizi pubblici.

PIÙ LAVORO PER I CAF - Come ha spiegato Valerio Canepari, coordinatore della consulta dei Caf, con il nuovo modello gli uffici debbono dedicare alle pratiche «un maggiore impegno e più tempo. Quindi le tariffe vanno aumentate del 50%», dagli attuali 10/12 euro. Ed è proprio su questo punto che non si è ancora raggiunto un accordo con l'Inps. Oggi intanto è prevista una riunione della consulta dei Caf per definire la posizione da tenere in assenza della convenzione, che potrebbe non arrivare in tempi brevi. L'Inps infatti si trova con un direttore al quale è scaduto il mandato (che dovrebbe essere rinnovato per un anno), e un presidente nominato che però non ha ancora ricevuto il placet delle commissioni parlamentari per entrare in carica.

UN SERVIZIO A RISCHIO - Con il nuovo Isee la consulta dei Caf stima che ci sarà una riduzione del 20% circa delle famiglie che usufruiranno dei servizi pubblici «scontati», in quanto sono previste «nuove regole e maggiori controlli», ha detto il coordinatore Canepari, che ha sollevato poi un'altra questione: «Ci sono problemi di responsabilità. Se non c'è la convenzione su quale base operiamo? Non abbiamo l'autorizzazione a fornire questa attività. Senza convenzione si fa fatica a garantire il servizio». Comunque ha concluso il coordinatore, non siamo ancora in una fase di emergenza acuta poiché «a gennaio il numero di richieste Isee non è elevatissimo; ma dalla seconda metà del mese potrebbero iniziare le difficoltà».

COME COMPILARE IL DSU - Per chi volesse cimentarsi nella compilazione del proprio Dsu, lo può fare tramite il portale on-line dell'Inps. Bisogna ricordarsi, in linea generale, che ai fini Isee il nucleo familiare del dichiarante è generalmente costituito dai soggetti che compongono la famiglia anagrafica alla data di presentazione della Dsu. Quindi vanno considerati parti del nucleo anche coniugi o figli con meno di 18 anni, anche se non conviventi, che vanno a sommarsi alle altre persone presenti sullo stato di famiglia. I figli maggiorenni, non conviventi con i genitori e a loro carico ai fini Irpef, se non sono coniugati e senza prole, vanno inseriti nel nucleo familiare dei genitori. Anche il figlio maggiorenne di due coniugi che però formano due nuovi nuclei familiari distinti, se a carico di entrambi, dovrà segnalare a quale nucleo decida di appartenere. Inoltre per le richieste che riguardano sgravi o agevolazioni per figli minori e per le tasse universitarie, il genitore, anche se non è più non convivente e coniugato, viene considerato comunque parte del nucleo familiare purché: non abbia figli con persona diversa dall'altro genitore del beneficiario della prestazione; non sia tenuto a versare assegni di mantenimento; non sia escluso dalla patria potestà; non risulti estraneo al beneficiario in termini di rapporti affettivi ed economici. Infine l'universitario non autonomo, quello che risiede fuori casa da almeno due anni e che percepisce un reddito inferiore ai 6mila euro, rientra comunque nel nucleo familiare dei genitori.